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venerdì 14 maggio 2021

NATALITA', INVERTIRE LA ROTTA

 Draghi: un'Italia senza figli è destinata a scomparire

Agli Stati Generali della Natalità, all’Auditorium di via della Conciliazione, il forte intervento del Papa, del premier Draghi, del presidente del Forum delle Associazioni Familiari, De Palo, che li ha organizzati. Ma anche di esponenti del mondo politico, istituzionale e del lavoro. Imperativo comune: sostenere la famiglia, pena la fine dell’esistenza dell’Italia

                                                                                                               Debora Donnini  

"Un'Italia senza figli è un'Italia che non crede e non progetta. È un'Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire". Queste parole del presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, esprimono una consapevolezza di cui nel Paese si sta prendendo sempre più atto. Una consapevolezza suffragata dai dati che da anni accendono l’allarme dipingendo un Paese morente, colpito ulteriormente dalla pandemia: nel 2020 sono nati 404mila bambini, il 30% in meno rispetto agli ultimi 12 anni, record negativo dall’unità d’Italia. Con 1,24 figli per donna contro i 2,1 che assicurerebbero un ricambio generazionale, l’Italia sta scomparendo progressivamente con ricadute drammatiche sul sistema pensionistico e sanitario ma anche con una penalizzazione del desiderio, che pure c’è, di avere figli: l’80 per cento dei giovani italiani vorrebbero due o più figli.

Draghi: assegno unico, misura epocale destinata a permanere

L'assegno unico per le famiglie - sul quale il Forum delle Associazioni Familiari si è impegnato fortemente - "è una di quelle trasformazioni epocali” destinate a permanere, promette Draghi. Da luglio la misura entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari. Nel 2022, la estenderemo - afferma - a tutti gli altri lavoratori, che nell’immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti. 

La questione giovani, segnati dalla precarietà

Ricordate anche le misure, previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, per giovani, donne e famiglie, tra cui "la realizzazione di asili nido e scuole per l'infanzia, l'estensione del tempo pieno e il potenziamento delle infrastrutture scolastiche". Investimenti nelle politiche attive del lavoro, nelle competenze scientifiche e nell'apprendistato. Nel complesso, misure da "venti miliardi" circa. Prevista anche una clausola per incentivare le imprese, come condizione per partecipare al Piano, "a assumere più donne e giovani". E' proprio l'incertezza a pesare fortemente, segnala ancora. Per decidere di avere figli, i giovani hanno bisogno di un lavoro certo, una casa e un sistema di welfare e servizi per l’infanzia mentre in Italia il percorso è segnato dalla precarietà. La spesa sociale per le famiglie è, inoltrre, molto più bassa che in altri Paesi come la Francia e il Regno Unito.

Individualismo non è una vittoria

Un percorso che dunque non può non passare dalle madri. Il discorso di Draghi arriva a uno dei punti decisivi: "Si è guardato - afferma - alle donne che decidevano di avere figli come un fallimento, e all'individualismo come una vittoria”. Per il premier, “la consapevolezza dell'importanza di avere figli è un prodotto del miglioramento della condizione della donna, e non antitetico alla sua emancipazione” ma lo Stato deve accompagnarla questa nuova consapevolezza.

Da Palo: senza figli non c'è sviluppo sostenibile

Le parole di Draghi e del Papa sono state precedute dall’introduzione del presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Gigi De Palo, che con passione solleva da anni una questione, molto sentita a livello sociale, che oggi si concretizza con questi Stati generali della Natalità. Con il declino demografico che vive l’Italia, non ci sarà alcuno sviluppo sostenibile. Con la realtà dipinta dai dati si evidenzia, dunque, “un terremoto” che viene sottovalutato ma che ha già compromesso l’architrave della casa. “Ormai fare figli è diventato un lusso, se è vero che è una delle prime cause di povertà”, nota De Palo. Quello che prima era ricchezza, che lo è sempre stato, quando i Paesi sono cresciuti economicamente, oggi di fatto in Italia viene penalizzato. Si tratta dunque di “una questione sociale universale”, rimarca De Palo, anche di chi non ha figli perché avrà bisogno delle generazioni di domani per poter vivere. Senza contare che sono proprio i giovani di domani che porteranno innovazione. È dunque urgente cambiare mentalità: non si tratta di spesa ma di investimento. E rivolgendosi a Draghi, a nome di milioni di famiglie italiane, si appella: “facciamolo bene questo assegno” unico e universale. Bisogna quindi invertire la rotta, restituire speranza la Paese: “i figli – conclude – sono il segnale di un Paese che torna a desiderare e amare”.

Dati sulla natalità caleranno ancora

Ma i dati sulla natalità sono destinati a essere rivisti al ribasso, avverte il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, intervenendo all’incontro: "Nel 2021 - spiega - il confine dei 400mila nati raggiunto nel 2020 e' destinato a essere superato al ribasso" con tre possibilità per il domani: la più pessimistica che è quella su cui ci sta incamminando “con 350mila nati in un Paese di 60 milioni di abitanti".

Sostenere le donne e misure globali

Da parte sua la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, richiama l’Italia a un nuovo inizio, che passa anche per le donne: per loro “libertà significa scegliere insieme lavoro e maternità e non essere costretta a scegliere tra le due", afferma. Centrale, in questo senso, una intera riforma delle politiche familiari, “la prima della nostra storia, il cosiddetto Family Act,il Family Act”, ha rimarcato la Bonetti, scelto come asse nel percorso di ripartenza per rimettere al centro i bambini. Con l'assegno unico e universale - ha proseguito – li si riconosce come bene comune. Si esigono investimenti per la loro educazione, si investe nel lavoro femminile e insieme nella valorizzazione della maternità.

Vatican News

 

Francesco: senza natalità non c'è futuro. Se la famiglia riparte, riparte tutto

 

https://www.statigeneralidellanatalita.it/

Discorso di Papa Francesco

 

Discorso del Presidente del Consiglio, Draghi

 

 

 

 

 

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