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venerdì 5 febbraio 2021

CIBO .... SPRECATO !

Non sprecare cibo, 

ma educare al rispetto di ciò che ci viene donato

Nel 2020 solo in Italia sono stati buttati nella spazzatura circa 27 kg di cibo a persona, 3,6 kg a testa in meno rispetto all’anno prima, con un calo del quasi il 12%. In totale il cibo salvato è stato pari a 220.125 tonnellate. Sono alcuni dei dati emersi in occasione dell'ottava Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare promossa dalla campagna Spreco Zero in sinergia con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, e del World Food Programme Italia

Marina Tomarro - Città del Vaticano

'Stop food waste. One health, one planet'. Stop spreco di cibo, una salute, un pianeta. È questo il filo conduttore dell'ottava Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia vale 4,9 euro a nucleo familiare. Lo scenario non migliora in Europa, infatti il Belgio spreca 87 kg di cibo pro capite a fronte dei 36 kg di Cipro. Per quanto riguarda le perdite lungo la filiera, la Finlandia, con meno dell’1% di cibo perso, risulta il Paese più virtuoso a fronte di una media europea di circa il 3%.  Di tutto il cibo prodotto ogni anno in Europa, più del 20% viene perso con un costo sia economico che ambientale, visto che lo spreco rappresenta il 6% delle emissioni totali di gas serra prodotte dall’Unione Europea.

Aiutare le aziende a prevenire lo spreco

Proprio per diminuire gli sprechi, nel 2008 nasce Last Minute Market, spin-off accreditata dall’Università degli Studi di Bologna, che poi nel tempo diventa una vera e propria impresa sociale, con l'obiettivo di affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari. Oggi gli ambiti di azione si sono ampliati e oltre al cibo vengono recuperati, ad esempio, anche farmaci a scadenza breve. Last Minute Market vuole quindi promuovere un’azione di sviluppo locale sostenibile, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale. Infatti permette non solo di sopperire alle necessità materiali di determinate fasce di cittadini, ma assume anche una valenza educativa nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica alle problematiche dello spreco incentivando il consumo consapevole.

Educare i piccoli a non buttare cibo

“Nonostante la situazione stia migliorando si getta via troppo cibo – spiega Luca Falasconi docente all’Università di Bologna e co-fondatore di Last Minute Market – e al podio di questa triste classifica ci sono, in particolare, tre alimenti: la frutta, la verdura e il pane, che essendo cibi freschi tendono a rovinarsi più velocemente degli altri, e quindi ad essere buttati. Noi come Last Minute Market ci muoviamo su due direzioni. Da una parte andando nelle scuole per educare i più piccoli a non buttare il cibo, e questo è particolarmente utile perché poi i bambini vanno a casa e a loro volta cercano di trasmettere quanto hanno imparato anche ai loro famigliari. E poi da sempre affianchiamo le imprese nella lotta allo spreco dando loro delle informazioni per prevenire lo spreco alimentare, e cercando di recuperarlo, donandolo agli enti che fanno assistenza alle persone bisognose”.

Fare una spesa mirata

Ma anche a casa è possibile prevenire lo spreco alimentare. “Bisogna imparare a fare bene la spesa – sottolinea Falasconi – uno degli strumenti più importanti che i consumatori ci segnalano, è quello di fare la lista della spesa ogni volta che si va ad acquistare il cibo, e di pianificare i menù della settimana in modo da acquistare solo ciò che serve. L’ideale è quello di fare due o tre piccole spese settimanali, in modo da poter controllare ciò che compriamo, senza il rischio di non consumare e poi buttare via”.

 


Vatican News

 

 

 

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