diritti umani inalienabili,
vanno difesi
nel loro complesso
Il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati indirizza
un videomessaggio alle Nazioni Unite sottolineando la natura dei diritti umani
che, ribadisce, devono essere rispettati anche in relazione alle misure attuate
per frenare la pandemia in corso
P. Benedict Mayaki, SJ - Città del Vaticano
Monsignor Gallagher ha lanciato questo appello in un
videomessaggio durante la 46.ma sessione del Consiglio dei diritti umani delle
Nazioni Unite (UNHRC), iniziata lunedì scorsos a Ginevra, in Svizzera. La
sessione di quattro settimane, che si tiene in modalità virtuale a causa
dell'emergenza sanitaria, prende il via con un incontro di alto livello di tre
giorni in cui i capi di Stato e rappresentanti vari Paesi e Regioni si
rivolgeranno al Consiglio in videoconferenza.
Da oltre un anno, ha osservato l'arcivescovo Gallagher,
"la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto su ogni aspetto della vita,
causando la perdita di molte vite e mettendo in dubbio i nostri sistemi
economici, sociali e sanitari". Allo stesso tempo, "ha anche messo in
discussione il nostro impegno per la protezione e la promozione dei diritti
umani universali, affermando allo stesso tempo la loro
rilevanza". Ricordando le parole di Papa Francesco nella sua ultima
enciclica Fratelli tutti, l'arcivescovo Gallagher ne ha
sottolineato la rilevanza per il nostro tempo, notando che "il riconoscere
la dignità di ogni persona umana", permette di "contribuire alla
rinascita di un'aspirazione universale alla fraternità".
I diritti umani sono incondizionati
Il presule ha sottolineato che la Dichiarazione universale
dei diritti dell'uomo (UDHR) asserisce che "il riconoscimento della
dignità intrinseca di tutti i membri della famiglia umana e dei diritti uguali
e inalienabili costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della
pace". Allo stesso modo, la Carta delle Nazioni Unite afferma la sua
fiducia nel "fondamentale dei diritti umani, nella dignità e
nel valore della persona umana, negli uguali diritti di uomini e donne e di
nazioni grandi e piccole". Mons. Gallagher ha sottolineato inoltre
che questi due documenti riconoscono una verità oggettiva: che ogni persona
umana è naturalmente e universalmente dotata di dignità umana. Questa verità,
ha ulteriormente sottolineato, "non è condizionata dal tempo, dal luogo,
dalla cultura o dal contesto". Riconoscendo come questo impegno
solenne sia "più facile da pronunciare che da raggiungere e mettere in
pratica", il segretario per i Rapporti con gli Stati ha lamentato il fatto
che tali obiettivi siano "ancora lontani dall'essere riconosciuti,
rispettati, protetti e promossi in ogni situazione".
I diritti non sono separati dai valori universali
Monsignor Gallagher ha proseguito affermando che la vera
promozione dei diritti umani fondamentali dipende dalle fondamenta da cui
derivano. E dunque ha avvertito che qualsiasi pratica o sistema che
trattasse i diritti in modo astratto - separato dai valori preesistenti e
universali - rischia di minare la loro ragion d'essere, e in un tale contesto,
le istituzioni dei diritti umani diventano suscettibili di “prevalenti mode,
visioni o ideologie”.
Il presule ha inoltre ammonito che in un tale contesto di diritti
privi di valori, i sistemi possono imporre obblighi o sanzioni che non sono mai
stati previsti dallo Stato, i quali possono contraddire i
valori che avrebbero dovuto promuovere. Aggiungendo di poter
"presumere" anche di "creare i cosiddetti 'nuovi' diritti, che
mancano di un fondamento oggettivo" e quindi si "allontanano così dal
loro scopo di servire la dignità umana".
Il diritto alla vita
Illustrando l'inseparabilità dei diritti dai valori con
l'esempio del diritto alla vita, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha
plaudito al fatto che il suo contenuto sia stato “progressivamente esteso
contrastando atti di tortura, sparizioni forzate e pena di morte; proteggendo
gli anziani, i migranti, i bambini e la maternità ". Ha definito tali
sviluppi estensioni ragionevoli del diritto alla vita in quanto radicano la
loro base fondamentale nel bene intrinseco della vita, e anche perché "la
vita, prima di essere un diritto, è prima di tutto un bene da amare e
proteggere".
Misure Covid-19 e diritti umani
Il presule ha proseguito sottolineando che di fronte
all'attuale pandemia di Covid-19, alcune misure attuate dalle autorità
pubbliche per garantire la salute pubblica hanno ostacolato il libero esercizio
dei diritti umani. Proponendo che "qualsiasi soluzione all'esercizio
dei diritti umani per la protezione della salute pubblica deve derivare da una
situazione di stretta necessità", ha osservato che "un certo numero
di persone, trovandosi in situazioni di vulnerabilità - come anziani, migranti,
rifugiati, indigeni, sfollati interni e bambini - sono stati colpiti in modo
sproporzionato dall'attuale crisi ". Tali modifiche, ha insistito,
"devono essere proporzionali alla situazione, applicate in modo non
discriminatorio e utilizzati solo quando non sono disponibili altri
mezzi".
Libertà di religione
L'arcivescovo Gallagher ha anche ribadito l'urgenza di
tutelare il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione, rilevando
in particolare che "il credo religioso e la sua espressione, sono al
centro della dignità della persona umana nella sua
coscienza". Sottolineando come la risposta globale alla pandemia di
Covid-19 evidenzi che "questa solida comprensione della libertà religiosa
è stata erosa", il segretario per i Rapporti con gli Stati ha ribadito la
convinzione della Santa Sede, riconosciuta da diversi strumenti sui diritti
umani, circa il fatto che "la libertà di religione ne tutela anche la sua
testimonianza pubblica e l'espressione, sia individualmente che
collettivamente, pubblicamente e privatamente, in forme di culto, osservanza e
insegnamento ". Per rispettare il valore intrinseco di questo
diritto, quindi, l'arcivescovo raccomanda alle autorità politiche di attivarsi
con leader religiosi, organizzazioni religiose e leader della società civile
impegnati nella promozione della libertà di religione e di coscienza.
Fratellanza umana, multilateralismo
Monsignor Gallagher ha osservato che l'attuale crisi ci offre
un'opportunità unica per avvicinarci al multilateralismo "come espressione
di un rinnovato senso di responsabilità globale, solidarietà fondata sulla
giustizia e sul raggiungimento della pace e dell'unità all'interno della
famiglia umana, che è il piano di Dio per il mondo". Ricordando
l'invito di Papa Francesco nell'Enciclica Fratelli tutti, che incoraggia
tutti a riconoscere la dignità di ogni persona umana nella promozione della
fraternità universale, ha incoraggiato tutti ad essere disponibili ad andare
oltre ciò che ci divide per combattere le conseguenze delle varie crisi. E ha
terminato il suo messaggio assicurando l'impegno e la collaborazione della
Santa Sede in questa direzione.
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