"Future We Want", i risultati dell'indagine sul futuro post-COVID degli adolescenti in Italia
In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre) l’UNICEF lancia il nuovo rapporto “The Future We Want - Essere adolescenti ai tempi del COVID-19”, ideato per far conoscere come l’emergenza sanitaria abbia cambiato la percezione che gli adolescenti in Italia hanno del proprio benessere, l’impatto che il COVID-19 ha avuto sulle loro vite e le lezioni da trarre per un futuro più equo e sostenibile.
Secondo
i dati del sondaggio - realizzato sulla base delle risposte di oltre 2.000
giovani tra i 15 e i 19 anni - gli adolescenti che vivono in Italia si
dichiarano mediamente soddisfatti della propria vita, con un
valore di 6,5 su una scala da 1 a 10.
Guardando
alle diverse dimensioni, il benessere economico si colloca
poco sopra 6/10. Sotto la sufficienza invece la salute (5,9),
nella cui valutazione ha sicuramente pesato la percezione di insicurezza e
fragilità legata alla pandemia.
L’ambiente
in cui gli adolescenti vivono è l’aspetto di cui essi si dichiarano più
soddisfatti, valutato con un 8,1, con 7,6/10 in riferimento alla
famiglia di appartenenza.
Un
adolescente su tre afferma che le relazioni con familiari e
conviventi durante il lockdown siano migliorate, mentre il 16% dei
rispondenti al sondaggio riferisce di un peggioramento dei rapporti
familiari.
Emerge però
anche un dato allarmante: il 64% degli adolescenti (con una
significativa differenza tra il 73% delle ragazze e il 53% dei
ragazzi) ritiene che la casa o la struttura in cui vive non
sia sempre e comunque un luogo sicuro.
ll
Rapporto verrà presentato ufficialmente domani da una delegazione di tre dei
ragazzi che hanno collaborato alla ricerca, nel corso dell’evento “Le
sfide della pandemia per l’infanzia e l’adolescenza" organizzato
dal Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio
dei Ministri e dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.
Una
delegazione dell’UNICEF Italia composta da bambini e ragazzi e accompagnata
dalla Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione
dei diritti umani. sen. Stefania Pucciarelli, presenterà il
Rapporto il giorno successivo, 20 novembre, alla Presidente del Senato Maria
Elisabetta Alberti Casellati.
Dal rapporto
emerge una fotografia dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla percezione di
benessere degli adolescenti in Italia. I giovani chiedono il ritorno a
una nuova normalità che tenga conto delle lezioni apprese in questi
mesi e delle buone pratiche messe in atto, con un cambio di rotta che
non può prescindere dall’ascolto della loro voce.
Il 65% dei
rispondenti al sondaggio ritiene che un sistema sanitario pubblico, gratuito e
accessibile a tutti sia il fattore indispensabile per mantenere un buono stato
di salute. Per quasi il 40% del campione, inoltre, i fattori
ambientali che agiscono sulle cause delle epidemie sono da tenere in
stretta considerazione per la salute pubblica.
Metà
degli adolescenti coinvolti considerano prioritario che la scuola si adoperi
per la promozione di una corretta alimentazione e di stili
di vita più sani, e addirittura l'87% degli adolescenti
propone diminuzione dell’inquinamento e riduzione dei consumi come
comportamenti virtuosi da mantenere anche dopo l’emergenza.
Un
terzo dei ragazzi esprime il desiderio di una maggiore disponibilità di reti
di ascolto e supporto psicologico.
Quasi
metà degli adolescenti che hanno risposto al sondaggio pensa che il
digitale abbia consolidato il senso di unione durante
il lockdown, riducendo l'isolamento, ma un terzo dei rispondenti manifesta
dubbi in proposito e uno su 5 afferma il contrario, in quanto non tutti hanno
avuto le stesse possibilità di accedere alle tecnologie e alla connessione.
Per
quanto riguarda la didattica a distanza, quasi il 60% degli
studenti non hanno riscontrato difficoltà con la digitalizzazione, ma un terzo
sì. E, al di là della maggiore o minore facilità di gestione, la maggioranza
degli studenti (oltre il 60%) dichiara che la DAD ha portato forme di
stress nello studio.
Diverse
le buone pratiche adottate durante il COVID-19 che ragazze e ragazzi vorrebbero
ritrovare a scuola quest’anno: prima fra tutte, una maggiore flessibilità
degli orari e la partecipazione alla definizione del calendario scolastico
con gli insegnanti (58%), seguita da lezioni di recupero per
chi è in difficoltà (37%) e dall’utilizzo di materiale didattico online come
integrazione ai libri di testo.
Tuttavia,
solo un adolescente su 4 vorrebbe continuare a mantenere alcune sessioni di
didattica a distanza.
Per
aiutare gli studenti in difficoltà economiche, un terzo degli studenti
vorrebbe più borse di studio e l’integrazione del bonus
cultura.
Gli
adolescenti chiedono più tempo da dedicare alle persone care, più opportunità
di ascolto nelle proprie comunità, vogliono essere coinvolti nelle decisioni
scolastiche, con un occhio attento all’ambiente.
Le raccomandazioni
al Governo Italiano, presentate dall'UNICEF nella chiusura del Rapporto,
richiedono un quadro normativo e politiche più attenti ai bisogni di ragazze e
ragazzi e maggiori investimenti nelle aree rilevate.
La
campagna dell’UNICEF “The
Future We Want”, di cui questo rapporto fa parte, è nata con
l’obiettivo di coinvolgere ragazze e ragazzi sull’impatto della pandemia nelle
loro vite e sulla loro visione del futuro post-COVID, ed è stata lanciata nel
luglio scorso attraverso un Manifesto in 10 punti con le
raccomandazioni dei giovani alle istituzioni per un futuro più equo e
sostenibile. Tutte le osservazioni contenute nel documento sono state
approfondite nel rapporto.
“L’UNICEF
ribadisce da sempre l’importanza dell’ascolto e della partecipazione dei
giovani. Oggi, in occasione di questa data simbolica, abbiamo voluto collegare
questo messaggio all’idea di un futuro più equo e sostenibile, che può essere
costruito solo ascoltando oggi quelli che saranno i suoi protagonisti
principali, intervenendo sulle diseguaglianze economiche e sociali per
permettere che tutti i bambini e gli adolescenti possano godere, senza
esclusione alcuna, di questo diritto”, ha dichiarato Anna Riatti, Responsabile
dell’UNICEF per la risposta a favore dei bambini e adolescenti migranti e
rifugiati.
“Il 20
novembre celebriamo la Giornata mondiale dell’infanzia, quest'anno più che mai
vogliamo ribadire che i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti contano e
devono essere rispettati e promossi ogni giorno, ovunque nel mondo"- ha
dichiarato Carmela Pace, Vice Presidente dell'UNICEF Italia. "Il 2020 è
stato caratterizzato a tutti i livelli dal COVID-19 che ha aperto nuove crisi e
acuito quelle già esistenti, soprattutto per i bambini e i giovani, i più
vulnerabili. Povertà, istruzione, accesso a internet, disagio psicologico,
assistenza sanitaria, cambiamento climatico: sono queste alcune delle priorità
che richiedono a tutti noi uno sforzo congiunto, sostenuto e sostenibile, senza
dimenticare o lasciare indietro nessuno. Dobbiamo aiutare concretamente tutti i
bambini e i giovani in Italia e nel mondo. Noi dell'UNICEF, celebriamo questa
Giornata con la promessa di continuare a essere presenti nella risposta alla
pandemia e nel garantire supporto ai gruppi più vulnerabili”, ha dichiarato
Carmela Pace, Vice Presidente UNICEF Italia.
“La
pandemia ha messo tutti a dura prova, noi siamo tornati però a manifestare per
un futuro migliore. Siamo coscienti che il cambiamento comincia da noi ed è
questo il messaggio che vogliamo condividere con i nostri coetanei”, ha detto
Nafissa, volontaria YOUNICEF e partecipante ai lavori per il Manifesto.
La campagna
“The Future We Want” non si ferma il 20 novembre, ma continua con diversi
appuntamenti:
• Si parte
con la call to action di “Future we want”, attraverso cui l’UNICEF promuoverà
canali di mobilitazione per gli adolescenti nelle loro comunità,
dall’attivazione nei gruppi YOUNICEF alla partecipazione a programmi e
movimenti esterni. Saranno gli stessi partecipanti ai lavori per il Manifesto a
condividere tramite i propri canali social idee e modi per impegnarsi in prima
persona a costruire il futuro che vogliono.
• I
risultati del report saranno condivisi direttamente da ragazze e ragazzi in un
webinar, che avrà luogo domani, 19 novembre, organizzato dal network interassociativo
Gruppo CRC per il lancio del rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della
Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e l’adolescenza.
""The
Future We Want" - Il Rapporto finale"
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