... ANCHE QUESTA
di Luciano Corradini
“La scuola è la società” è il titolo che la Democrazia Cristiana
diede ad un convegno nazionale tenuto a Firenze nel 1974, in preparazione al
varo dei decreti delegati. Voleva dire, con un po’ di enfasi, che la scuola non
doveva essere intesa come “tecnostruttura” o come corpo separato della società
o come “parcheggio” dei giovani, ma come istituzione fondamentale, che doveva
stare a cuore, non solo a parole, a tutte le componenti istituzionali e sociali
del Paese.
Dieci anni dopo, Giorgio Bocca scrisse un libro intitolato
L’Italia l’è malada”. La malattia sarebbe di carattere socioantropologico. Ecco
la sua diagnosi:“Il paese è bello, ricco di beni naturali, ma è molto difficile
viverci per l'anarchia di chi ci abita. Per l'illusione costante di poter
migliorare la società senza disciplina e senza sacrifici, per l'idea assurda
che esista uno "stellone", una garanzia di fortuna che spontaneamente
risolve i problemi del paese”.
Il basso continuo delle sue analisi dure e amare, si
può riassumere nella tesi che “alla maggioranza delle persone va bene la
rinuncia alla libertà, pur di non avere grane, pur di vivere tranquilli”. E’ il
tema del “particulare” di cui parlava Guicciardini, del “me ne frego” del
fascismo, del “farsi i fatti propri” dell’indifferentismo. Don Milani nella
Lettera a una professoressa rispondeva col motto “I care”, cioè me ne
importa, e col giudizio lapidario: “sortirne da soli è l’avarizia, sortirne
insieme è la politica”. Questa visione è entrata anche nella normativa
scolastica: “La scuola- si legge nel dpr 249 del 98, dal titolo ‘Statuto delle
studentesse e degli studenti’- è luogo di formazione e di educazione (...), è
una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In
essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire
la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il ricupero delle posizioni di
svantaggio, in armonia coi principi sanciti dalla Costituzione (...)
Questo riferimento ci consente di richiamare, anche durante
questo periodo di pandemia in cui potremmo dire che ”La Terra l’è malada” e che
e anche le nostre scuole non stanno troppo bene, la potente metafora introdotta
dal "padre costituente" Piero Calamandrei: "Se si dovesse fare
un paragone fra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe
dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno
la funzione di creare il sangue, gli organi ematopoietici, quelli da cui parte
il sangue che rinnova giornalmente tutti gli altri organi, che portano a tutti
gli altri organi giornalmente, battito per battito, la rinnovazione e la
vita". E ancora: "se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi
si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più
importante del Parlamento, della Magistratura, della Corte Costituzionale (...)
la coscienza dei cittadini è la creazione della scuola, dalla scuola dipende
come domani sarà il Parlamento, come funzionerà domani la
Magistratura...". Ecco perché Calamandrei diceva che l'art. 34 era il più
importante della nostra Costituzione. Occorre ricordare che l’anno scolastico
che comincia ora tra molte difficoltà organizzative, psicologiche e molti
vincoli ad una vita scolastica libera e gioiosa, è anche l’anno che, in virtù
della legge 92/2019 inizia un nuovo percorso di educazione civica, che ha, come
stelle dell’Orsa, la Costituzione, la Dichiarazione universale dei diritti
umani, l’ordinamento dell’UE, che da’ ora nuovi segni di vitalità, e l’Agenda
ONU 2030. La cronaca ci offre un’icona indimenticabile che viene da Colleferro:
il sorriso di Willy Monteiro, e la piazza ricoperta di fiori da un’intera
popolazione, in particolare da giovani con la maglietta bianca, sgomenti e
determinati di fronte al delitto compiuto dal branco di giovani che lo ha
aggredito e ucciso a calci, mentre si era impegnato a difendere un altro
ragazzo aggredito. Anche questa è scuola.
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