- Adrian Podar
Collegio Teoretico Nazionale
Bucarest
Un insegnante è sempre anche uno studente, un professionista in crescita.
In questo tempo di pandemia, nonostante le gravi difficoltà e incertezze che stiamo vivendo, ci è data l'opportunità di acquisire, assieme ai nostri alunni, nuove competenze. C'è, infatti, molto da imparare
e sperimentare nel nuovo contesto di vita. Ma anche di pensare al futuro. Io cerco di fare del mio meglio.
Dall'undici marzo, quando sono state applicate le restrizioni in Romania, ho
insegnato online. Questa non solo è una nuova sfida, ma è anche un'ottima
opportunità per migliorare noi stessi e gli alunni. Ho proficuamente usato
tutta la mia ventennale esperienza di insegnamento in classe per far entusiasmare
i miei studenti nell'apprendimento dell'inglese.
La scuola ove insegno, il Collegio Teoretico Nazionale, si trova nel centro
di Bucarest. È una delle istituzioni educative che ha utilizzato molto la
tecnologia e, perciò, il passaggio alle lezioni online è stato molto fluido. La
nostra scuola fornisce tutte le App di G
Suite.
Per me, insegnante, la nuova sfida professionale è stata la preparazione
del nuovo scenario didattico, che – forse- può essere usato con successo come modello per
altri colleghi. Sono stato invitato dal preside a prepararne uno, e ci sono
aspetti mi hanno permesso di riflettere sulla nuova esperienza da vivere e fare
vivere. Uno di questi è la necessità di riconnettersi. Mancano i contati umani
diretti, così come quotidianamente avviene nella classe, ma gli studenti hanno
bisogno di questo. Essi sapere che ci importa ancora di loro; che - anche se
siamo separati - stiamo insieme. Così ho introdotto un momento speciale,
obbligatorio, nel progresso della lezione. Sapere come loro stanno è rilevante
per coinvolgerli nell’attività e favorire un buon apprendimento. Una lezione per avere successo si deve basare su contatti tra persone, sull'essere "connessi" anche emotivamente, sul non dimenticare che ci
incontreremo presto.
Al fine di migliorare il messaggio, la mia esperienza di insegnamento,
durante il periodo di chiusura delle scuola per la pandemia, si è concentrata
principalmente sulla revisione e sul rafforzamento delle conoscenze precedenti.
Ho incontrato i miei studenti per interagire e offrire loro il supporto di cui
ciascuno aveva bisogno. Nella nostra scuola, l’insegnamento di tutte le lezioni
si svolge “regolarmente” nell'orario normale, come se gli alunni fossero
nell'aula fisica, pur essendo i collegamenti virtuali. L'insegnante vede i
propri studenti in videoconferenza ogni giorno e per ogni classe. Insegnanti e alunni
maturiamo insieme le necessarie competenze informatiche per rendere sempre
migliori i percorsi di apprendimento.
Gli incontri si svolgono tre volte alla settimana, e siamo anche in grado
di prevedere possibili ostacoli o impedimenti nel processo di insegnamento. Non
è un compito facile per me come insegnante. A volte trascorro otto ore al
giorno seduto davanti allo schermo, ma considerando i benefici per i miei alunni,
penso è bene fare ciò che deve essere fatto.
Il Ministero della Pubblica Istruzione in Romania ha deciso che le lezioni
si svolgeranno online fino alla fine dell'anno scolastico. Ora tutto accade in un
modo diverso, ma ritengo che questo modo di insegnare, e di apprendere, non
sarà dimenticato, e ciò che ha funzionato bene dovrebbe essere preso in
considerazione nell'aula reale, a settembre.
Mi piacerebbe confrontarmi con altre esperienze: come sta cambiando la didattica? quali esperienze stiamo facendo? quali risorse? quali nuovi apprendimenti per noi e per i nostri alunni? che cosa prevediamo per il dopo virus? come possiamo prepararci ai "nuovi tempi"? .....
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