L’allarme:
scuole
italiane troppo rumore!
.... ma anche
in famiglia
non si scherza!
Sarà capitato a
tutti di avere difficoltà a concentrarsi quando si è circondati
da un rumore fastidioso, voci o urla. Lavorare, studiare o anche solo
scrivere in un ambiente chiassoso, infatti, può essere complicato e se in un
ufficio è più facile ottenere silenzio, non si può dire la stessa cosa di una classe
piena di bambini dai 6 ai 10 anni. Gli esperti lanciano
un allarme proprio sul legame tra l’eccesso di
decibel nelle scuole italiane e la riduzione delle capacità di
apprendimento dei bambini.
Nelle classi del
nostro Paese, infatti, a causa del brusio, delle chiacchiere, dello stridere
del gesso sulla lavagna, delle sedie e dei banchi che strisciano sul pavimento,
dal parlare ad alta voce (o addirittura dal gridare degli insegnanti) si
superano spesso e volentieri i 70 decibel (in alcune città, invece,
l’inquinamento acustico supera i 90 decibel).
Studi recenti dimostrano
che un eccesso di rumore può impattare negativamente sul
rendimento degli allievi, non solo diminuendo le loro capacità mnemoniche, ma
peggiorando anche la loro comprensione dei testi e delle lezioni.
A volte, però, la
colpa non è solo di studenti e insegnanti: il 12% delle
scuole italiane, infatti, si trova vicino a un aeroporto,
il 9% è nei pressi di un’autostrada e l’8% si trova a
un chilometro da una zona ad alto inquinamento acustico.
Forse è per questo
che oggi quasi 1 adolescente su 5 convive con un disturbo
uditivo da rumore che, se non identificato e trattato, si associa a scarsi
risultati scolastici e nel lungo periodo potrà tradursi in basse
performance lavorative e quindi in minori opportunità professionali.
Ma cosa accade
esattamente a livello cerebrale? La continua esposizione ai rumori può indurre
il rilascio di cortisolo: un eccesso di questo ormone compromette la
funzione nella corteccia prefrontale, impattando negativamente sul
ragionamento, sul controllo degli impulsi e sulla capacità di pianificazione.
Ma non solo, perché
la corteccia prefrontale ha anche un ruolo nelle capacità mnemoniche a breve
termine. Inoltre, lo stress derivante da un continuo rumore di
sottofondo può far diminuire i livelli di dopamina, impattando in maniera
negativa sull’apprendimento e sulla memoria.
Per tutti questi
motivi, secondo Claudia Aimoni, professoressa del Dipartimento di Scienze
biomediche e chirurgico specialistiche dell’Università di Ferrara,
“l’importante oggi è abbassare i decibel nelle scuole”. In che modo? Per
esempio si può incentivare l’uso delle lavagne elettroniche e
posizionare feltrini sotto le sedie e i banchi, ma anche educare i
bambini a tenere un volume di voce medio-basso e, per quanto riguarda le
maestre, cercare di non urlare per sovrastare il brusio dei bambini. Anche in famiglia occorre prestare attenzione a non fare tanto ... fracasso. Lo stesso vale per qualsiasi ambiente: a volte sembra di stare in una società di sordi! Crescere in ambienti più sereni e meno rumorosi fa bene a grandi e piccoli.
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