La povertà educativa
in Italia: Indagine Demopolis
Per quasi 9 italiani su
10 la diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave e per l’83% degli
intervistati le azioni di contrasto sono importanti per lo sviluppo del Paese.
Questi tra i dati significativi emersi dall’indagine demoscopica realizzata da
Demopolis per l’impresa sociale Con
i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa
minorile, in vista della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza del 20 novembre.
Colpa dei genitori
Per l’opinione pubblica è
la disattenzione dei genitori (76%) la principale causa del fenomeno. Due
intervistati su tre citano le condizioni di disagio sociale (67%), di
svantaggio economico (64%), di conflittualità familiare (62%). Il 59% segnala
il degrado dei quartieri di residenza fra le cause della povertà educativa.
Inoltre, circa uno su due segnala la frequenza scolastica irregolare, gli
stimoli inadeguati, le scarse occasioni culturali e del tempo libero, l’uso
eccessivo dei social network. Tutte dimensioni rappresentate anche nei progetti
di contrasto realizzati con il Fondo.
Cos’è la povertà
educativa? Sconosciuta agli italiani
Il 68% degli italiani
dichiara di aver sentito parlare di povertà educativa minorile, anche se il 25%
degli intervistati ammette di non sapere effettivamente di che cosa si tratti.
Appena un quarto degli intervistati cita tra i fattori di causa il mancato
accesso agli asili nido ed ai servizi per l’infanzia. Le apprensioni dei
cittadini si focalizzano sull’evoluzione emergenziale del fenomeno, sui casi
estremi in cui gli esiti della povertà educativa, negli anni dell’adolescenza,
si manifestano in fenomeni di violenza, dipendenze o fallimenti. Del resto, le
maggiori preoccupazioni avvertite dagli italiani, con riferimento ai minori,
sono fenomeni per lo più adolescenziali: la dipendenza da smartphone e tablet
(66%); bullismo o violenza (61%); la crescente diffusione della droga (56%),
l’aggressività nei comportamenti (52%).
La scuola, l’unico
baluardo
Del resto, secondo
l’indagine, solo l’11% degli intervistati concorda sull’assunto che la scuola
sia l’unica istituzione deputata alla crescita dei ragazzi, mentre emerge una
nuova consapevolezza, in seno all’opinione pubblica, almeno in termini di
dichiarazione di principio: la responsabilità della crescita dei minori è di
tutta la comunità (46%).
I genitori.
Per far crescere bene gli
attori del futuro, servirebbe maggiore protagonismo: dal genitore al cittadino
senza figli che può animare e tutelare un quartiere, passando per la scuola, le
associazioni, le interazioni amicali, tutto incide sulla crescita dei bambini.
Accanto alla popolazione italiana nel suo complesso e ad un target importante
di insegnanti e di rappresentanti istituzionali e del Terzo Settore impegnati
nel contrasto alla povertà educativa, è stato intervistato anche un segmento
significativo di genitori italiani con figli minorenni.
Le pari opportunità
“Una delle questioni
più gravi che riguardano bambini e ragazzi di oggi è la mancanza di pari
opportunità nell’accesso ai servizi– ha commentato il Portavoce
del Forum Nazionale del Terzo Settore- I numeri sulla povertà
educativa minorile nel nostro Paese sono allarmanti ed in forte crescita. Nel
2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo
la percentuale di bambini e adolescenti in povertà è triplicata, e attualmente
supera il 12% (dati Openpolis- Con i Bambini). Il Terzo settore ha un
ruolo di primo piano nel rifondare una cultura educativa che accompagni
l’inserimento delle nuove generazioni nelle comunità, offrendo loro un miglioramento
delle condizioni di vita ed una prospettiva di futuro.”
L’approfondimento di
indagine ha confermato i limiti effettivi che bambini ed adolescenti scontano
in Italia nell’accesso alle più compiute esperienze di crescita.
Ruolo e valore dello
sport
L’unica dimensione di
apprendimento non curriculare dichiarata dalla maggioranza degli intervistati
(60%) è lo sport. Solo metà dei ragazzi, negli ultimi 12 mesi, ha partecipato a
spettacoli, presso cinema o teatri.
Il 58% dichiara che
i figli, nell’ultimo anno, non hanno letto libri. Il 72% non ha potuto fruire
del tempo pieno a scuola.
Asilo nido
Meno di un quinto,
infine, ha frequentato l’asilo nido: un servizio di primaria importanza per il
funzionamento delle dinamiche familiari e per la compensazione delle
disuguaglianze anagrafiche.
Il Fondo per il contrasto
della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di
origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e
il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura
economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi
educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016
è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro
interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.
I progetti
In tre anni, grazie al
Fondo sono stati avviati 355 progetti in tutta Italia con un contribuito
complessivo di circa 281 milioni di euro. Gli interventi interessano oltre 480.000
bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di
disagio, coinvolgendo direttamente circa 8.000 organizzazioni, tra Terzo
settore, scuole, enti pubblici e privati. Con i Bambini inoltre ha promosso con
openpolis l’Osservatorio sulla povertà educativa minorile, per qualificare il
dibattito e fornire ai decisori dati e informazioni importanti sul fenomeno in
Italia.
Riassumendo
Riassumendo: due terzi
degli italiani dichiara di aver sentito parlare di povertà educativa minorile.
Nella percezione dei cittadini, è la disattenzione dei genitori (76%) la
principale causa di povertà educativa dei minori. Per 9 italiani su 10 è un
fenomeno grave, per l’83% degli intervistati le azioni di contrasto sono
importanti per lo sviluppo del Paese. La scuola da sola non basta più, la
responsabilità della crescita dei minori è di tutta la comunità (46%).
interessante articolo. mi piacerebbe sapere se il centro nazionale o le varie realtà locali sono collegate con l'associazione Con i Bambini e cosa stanno facendo in proposito. Grazie
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