Sono passati più 50 anni dal Congresso Mondiale dei Ministri dell’Istruzione sullo sradicamento dell’analfabetismo, ma ogni anno, l’8 settembre rappresenta un’occasione per mobilitare attivamente la comunità internazionale sulla necessità di puntare sull’istruzione come strumento per promuovere lo sviluppo integrale delle persone e dunque delle loro comunità e della società a livello più generale.
Circa 3 giovani su 10 fra i 15 e i 24 anni non hanno mai ricevuto alcun tipo di formazione, e la maggior parte si trova in Paesi con lunghe storie di conflitti, instabilità e povertà. Malgrado l’alfabetizzazione rappresenti uno strumento per uscire da tante situazioni di grave disagio: negare ai bambini e ai giovani più svantaggiati un diritto così importante significa condannarli a rimanere esclusi da molte possibilità di riscatto.
Secondo dati dell’UNESCO il tasso di alfabetizzazione sta migliorando, ma non per tutti: l’Asia Meridionale ospita quasi più della metà degli analfabeti nel mondo, seguita da Afghanistan, Benin, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Ciad, Costa d’Avorio, Etiopia, Guinea, Haiti, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Sierra Leone e Sudan del Sud.
L'alfabetizzazione è fondamentale per costruire un futuro più sostenibile per tutti e infatti è parte del 4° Obiettivo dello Sviluppo Sostenibile, che mira a "garantire la qualità dell'istruzione inclusiva ed equa e di promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti". L'obiettivo è che entro il 2030 tutti i giovani e una parte importante degli adulti, uomini e donne, siano alfabetizzati e sappiano far di conto.
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