" ...... siamo uniti a tutti i santi: non solo a quelli più noti, del
calendario, ma anche a quelli “della porta accanto”, ai nostri familiari
e conoscenti che ora fanno parte di quella moltitudine immensa. Oggi
allora è festa di famiglia. I santi sono vicini a noi, anzi sono i
nostri fratelli e sorelle più veri. Ci capiscono, ci vogliono bene,
sanno qual è il nostro vero bene, ci aiutano e ci attendono. Sono felici
e ci vogliono felici con loro in paradiso. Per questo ci invitano sulla
via della felicità, indicata nel Vangelo odierno, tanto bello e
conosciuto: «Beati i poveri in spirito […] Beati i miti […] Beati i puri
di cuore…» (cfr Mt 5,3-8).
Ma come? Il Vangelo dice beati i poveri, mentre il mondo dice beati i
ricchi. Il Vangelo dice beati i miti, mentre il mondo dice beati i
prepotenti. Il Vangelo dice beati i puri, mentre il mondo dice beati i
furbi e i gaudenti. Questa via della beatitudine, della santità, sembra
portare alla sconfitta. Eppure – ci ricorda ancora la prima Lettura – i
santi tengono «rami di palma nelle mani» (v. 9), cioè i simboli della
vittoria. Hanno vinto loro, non il mondo. E ci esortano a scegliere la
loro parte, quella di Dio che è Santo.
Chiediamoci da che parte stiamo: quella del cielo o quella della
terra? Viviamo per il Signore o per noi stessi, per la felicità eterna o
per qualche appagamento ora? Domandiamoci: vogliamo davvero la santità?
O ci accontentiamo di essere cristiani senza infamia e senza lode, che
credono in Dio e stimano il prossimo ma senza esagerare? Il Signore
«chiede tutto, e quello che offre è la vera vita – offre tutto -, la
felicità per la quale siamo stati creati» (Esort. ap. Gaudete ed exsultate,
1). Insomma, o santità o niente! Ci fa bene lasciarci provocare dai
santi, che qua non hanno avuto mezze misure e da là “tifano” per noi,
perché scegliamo Dio, l’umiltà, la mitezza, la misericordia, la purezza,
perché ci appassioniamo al cielo piuttosto che alla terra.
Oggi i nostri fratelli e sorelle non ci chiedono di sentire un’altra
volta un bel Vangelo, ma di metterlo in pratica, di incamminarci sulla
via delle Beatitudini. Non si tratta di fare cose straordinarie, ma di
seguire ogni giorno questa via che ci porta in cielo, ci porta in
famiglia, ci porta a casa. Oggi quindi intravediamo il nostro futuro e
festeggiamo quello per cui siamo nati: siamo nati per non morire mai
più, siamo nati per godere la felicità di Dio! Il Signore ci incoraggia e
a chi imbocca la via delle Beatitudini dice: «Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,12). La Santa
Madre di Dio, Regina dei santi, ci aiuti a percorrere con decisione la
strada della santità; lei, che è la Porta del cielo, introduca i nostri
cari defunti nella famiglia celeste".
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