RISCOPRIRE
LA BELLEZZA
DELLA VITA
"Desidero aiutare tutti e ciascuno a mettersi in sintonia con
l’Instrumentum laboris del prossimo Sinodo dei giovani dal tema “I
giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, che si svolgerà a Roma
dal 3 al 28 ottobre prossimi. Come avrete certamente notato, si tratta
di un testo abbastanza ampio e articolato, del quale cercherò di illustrare alcuni elementi principali, partendo dal dire qualcosa sulle finalità del Sinodo, sul metodo seguito e sulla struttura del documento.
Il Sinodo ha come prima finalità quella di rendere consapevole
tutta la Chiesa del suo importante e per nulla facoltativo compito di
accompagnare ogni giovane, nessuno escluso, verso la gioia dell’amore; in secondo luogo, prendendo sul serio questa missione, la Chiesa stessa potrà riacquistare un rinnovato dinamismo giovanile; in terzo luogo
è importante anche per la Chiesa cogliere quest’occasione per mettersi
in discernimento vocazionale, così da riscoprire in che modo può meglio
corrispondere oggi alla sua chiamata ad essere anima, luce, sale e
lievito del nostro mondo.
Come conseguenza di queste finalità, l’Instrumentum Laboris è redatto
secondo il “metodo del discernimento”. Con ciò intendo dire che in
sostanza il Sinodo stesso è un esercizio di discernimento, il cui
processo si attua compiendo gli stessi passi che aiutano ogni giovane a
far luce sulla propria vocazione. Papa Francesco, in Evangelii Gaudium
51, presenta il processo di discernimento con tre verbi: riconoscere, interpretare, scegliere.
Per questo motivo, il testo è diviso in tre parti, ciascuna riferita a uno dei tre verbi. Il primo passaggio del discernimento è segnato dal verbo riconoscere.
Subito viene in mente il racconto dell’episodio di Emmaus, dove si dice
che «si aprirono i loro occhi e lo riconobbero» (Lc 24,31). È quindi
evidente che “riconoscere” non è un generico vedere o un semplice
ascoltare, ma dice molto di più: si tratta di lasciarsi abitare dalla
grazia per avere lo sguardo del discepolo, una comprensione della realtà
che sa vedere il cuore, un’intelligenza che nasce dalle viscere di
misericordia che abitano in ognuno di noi. “Riconoscere” significa
partecipare dello sguardo di Dio sulla realtà, osservando il modo in cui
Dio parla a noi attraverso di essa.
Il secondo passaggio punta sul verbo interpretare. La realtà è
più importante dell’idea, ma le idee diventano necessarie nel momento
in cui si sono riconosciuti gli appelli che vengono dalla realtà. Ci
vuole un quadro di riferimento per interpretare la realtà, altrimenti si
resta preda della superficialità. È necessario andare in profondità,
verso un livello biblico e antropologico, teologico ed ecclesiologico,
pedagogico e spirituale. Le buone idee illuminano, fanno chiarezza,
sciolgono i nodi, aiutano a sbrogliare la matassa, a superare la
confusione e a risolvere le frammentazioni, accompagnando verso una
visione integrale e sinfonica.
Il terzo momento si concentra sulla necessità di scegliere.
Dopo aver riconosciuto e interpretato, la fase più delicata e importante
è prendere decisioni coraggiose e lungimiranti alla luce del percorso
svolto. Il discernimento troppe volte rischia di arenarsi su infinite
analisi e su molte e diverse interpretazioni, che non arrivano a buon
fine, cioè a decisioni concrete, profetiche e pratiche. Ecco che diventa
importante portare a compimento il cammino attraverso scelte condivise
che ci aiutino nel nostro percorso di conversione pastorale e
missionaria....
Leggi: PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO
Leggi. INSTRUMENTUM LABORIS
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