LETTI DA RIFARE
Solo chi ha vocazione provoca vocazioni,
cioè nuove coraggiose esplorazioni del mondo.
Non riuscirei a fare l'insegnante senza prendere sul serio la vita futura dei ragazzi e credo sia questo il letto da rifare oggi.
Non riuscirei a fare l'insegnante senza prendere sul serio la vita futura dei ragazzi e credo sia questo il letto da rifare oggi.
di A. D'Avenia
«Molte
volte, conoscere se stessi, Socrate, mi è sembrata una cosa alla portata di
tutti. Molte volte, invece, assai difficile». Così Alcibiade manifestava al
maestro la sua preoccupazione di fronte alla fatica che comporta crescere.
Socrate gli rispose: «Alcibiade, che sia facile oppure no, conoscendo noi
stessi potremo sapere come dobbiamo prenderci cura di noi, mentre se lo
ignoriamo, non lo potremo proprio sapere».
Qualsiasi
riforma della scuola dovrebbe partire dall'affermazione di Socrate, che pone come
fine della conoscenza la cura di se stessi e quindi del mondo. Nei fatti, però,
il sapere al servizio della cura dell'uomo è oggi quasi impossibile in una
scuola immobilizzata dalla burocrazia, corrosa dal precariato dei docenti
giovani e dal cosiddetto burn-out, in italiano «bruciare completamente», dei
meno giovani, «bruciati, scoppiati», potremmo dire, non per l'ordinario stress
da lavoro, ma a causa di un vero e proprio esaurimento emotivo, figlio della
mancanza di senso e riconoscimento per ciò che si fa. La demotivazione degli
insegnanti, in un sistema che ne trascura la dignità, genera la corrispondente
apatia nei ragazzi, privati così dell'essenza della scuola: l'orientamento,
cioè l'aiuto prestato a un giovane in formazione per intercettare la parte di
realtà in cui riuscirà a mettere in gioco il meglio di sé. Ed è proprio perché
manca l’orientamento che troppi studenti lasciano la scuola, ritirandosi o
anche solo arrendendosi mentalmente, incapaci di cogliere il proprio futuro: la
formazione, senza orientamento, è sterile, non serve alla vita, alla presa
sulla vita. Si sentono oggetti da prestazione e non soggetti di possibilità,
atomi isolati e non storie che portano il nuovo nel mondo. E non possiamo
stupirci se la naturale tensione al compimento di sé, quando non trova una
meta, si corrompe in apatia o in violenza.
«Frequento
la quinta superiore e non ho la più pallida idea di cosa voglio fare della mia
vita (che cosa hanno fatto fino ad adesso gli insegnanti con me?). Come faccio
a capire qual è la mia vocazione? Non mi aspetto una soluzione al problema,
però ti chiedo se puoi aiutarmi a capire quali possono essere i criteri e i
modi per scoprire ciò a cui sono chiamata». Ricevo da tantissimi studenti
lettere come questa, a conferma che l'essere umano si definisce come tale solo
se riesce a dar senso, significato e direzione, alla propria vita nel mondo che
lo circonda: cioè impara ad abitarlo anziché subirlo. In questo senso i docenti
sono mentori, guide per temporanei «non vedenti»: i ragazzi, con la vista
ancora un po’ annebbiata, imparano passo passo ad orientarsi arrivando poi a
«vedere» davvero.
Alla fine di 13 anni di scuola sono tantissimi i ragazzi che non sanno molto di sé. Per questo sono paralizzati dalla paura, come mostra il crescente fenomeno dei cosiddetti Neet (acronimo inglese di «not in education, employment or training»), cioè giovani che non studiano né lavorano, in Italia più di 2 milioni, di cui si è occupato Alessandro Rosina nel libro dedicato al nostro potenziale perduto proprio per l'inefficienza nella transizione scuola-lavoro. E questo dipende in gran parte dal fatto che la scuola non aiuta a scovare le proprie attitudini. Molti dopo le medie non sanno che strada ……..
Alla fine di 13 anni di scuola sono tantissimi i ragazzi che non sanno molto di sé. Per questo sono paralizzati dalla paura, come mostra il crescente fenomeno dei cosiddetti Neet (acronimo inglese di «not in education, employment or training»), cioè giovani che non studiano né lavorano, in Italia più di 2 milioni, di cui si è occupato Alessandro Rosina nel libro dedicato al nostro potenziale perduto proprio per l'inefficienza nella transizione scuola-lavoro. E questo dipende in gran parte dal fatto che la scuola non aiuta a scovare le proprie attitudini. Molti dopo le medie non sanno che strada ……..
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