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venerdì 12 gennaio 2018

LA COLPA PERO' NON E' DEGLI SMARTPHONE .....

di Giuseppe Savagnone

È passata quasi inosservata – come la maggior parte di quelle che possono fare riflettere e perciò disturbare – la notizia che due grandi investitori della Apple, il fondo Jana Partners e il California State Teachers’ Retirement System, qualche giorno fa hanno denunciato, in una lettera, la pericolosità dell’iPhone per la salute psico–fisica dei più giovani, chiedendo alla Compagnia di avvertire i genitori della necessità di limitarne e controllarne l’uso da parte dei propri figli, anche per prevenire eventuali richieste di risarcimento per danni, come quelle promosse dai consumatori contro alcune grandi marche di sigarette.            
La lettera cita uno studio secondo cui il 75% degli studenti viene oggi distratto in classe dalle tecnologie digitali, e quelli di loro che hanno problemi emotivi sono saliti all’ 86%. Sempre secondo studiosi citati nel documento, gli adolescenti americani che passano 3 ore al giorno usando gli apparecchi elettronici hanno il 35% di possibilità in più di rischiare il suicidio, rispetto a chi li usa meno di un’ ora. La percentuale sale al 71% tra i ragazzi che dedicano 5 ore al giorno agli smartphone. Il pericolo di essere afflitti dalla depressione minaccia il 27% degli adolescenti che abusano dei telefonini.
Che il problema esistesse, lo si sapeva da tempo, e riguarda tutti gli smartphone. Per limitarci al nostro paese, in un documento dei pediatri italiani si legge: «Basta cellulari ai bambini, sono pericolosi. Insieme alle altre dipendenze che affliggono la nostra società e specialmente i giovani, quali droga, alcool e fumo, un posto predominante lo ha conquistato la dipendenza da telefonino, con danni gravissimi sullo sviluppo psichico e sociale».
In realtà la minaccia si profila già nei primissimi anni di età. Da una ricerca fatta dal Csb, Centro per la salute del bambino onlus di Trieste, assieme all’Associazione culturale pediatri, risulta che il 30,7% degli intervistati ha dichiarato di lasciare qualche volta, o spesso, il cellulare in mano al figlio prima dei 12 mesi! E la percentuale sale al 60% se si parla della fascia di età fa i 12 e i 24 mesi.

Ora, psicologi e pediatri sono concordi nell’avvertire che, al di sotto dei due anni, le interazioni dirette dei bambini con i genitori e il mondo che li circonda sono indispensabili per garantire il loro sano sviluppo a livello cognitivo, emotivo e relazionale. In particolare, sembra dimostrato il nesso tra l’eccessivo utilizzo di queste tecnologie in età prescolare e la presenza di ritardi del linguaggio e disturbi cognitivi……..


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