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martedì 12 dicembre 2017

I PILASTRI DI UN'ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI INSEGNANTI CATTOLICI

Valori, relazioni, competenza.

Queste semplici riflessioni, scritte per l’UMEC  (e presentate al recente Convegno dell’Unione in Oradea), potrebbero essere valide anche per per l’AIMC (e per altre realtà associative di educatori, e non solo).
Fanno interagire gli aspetti valoriali, con quelli relazionali e della competenza, nella vita associativa e professionale, nella comunità scolastica. Prendono spunto dai discorsi di papa Francesco. Non vogliono essere esaustive, ma spunto di riflessione e dibattito.

di Giovanni Perrone *

L’UMEC-WUCT, fondata in Roma nel 1951, si avvia verso il 70° anniversario. Nata nel dopoguerra, ha attraversato decenni che hanno visto grandi cambiamenti a livello politico, ecclesiale, sociale. Il mondo di oggi certamente non è quello di settanta anni fa, il presente è alquanto complesso, il futuro molto incerto.
Ripercorrendo il cammino dell’Unione, facendo tesoro della memoria e guardando al futuro, si evidenzia che essa – seppure in modi diversi, adeguati ai tempi - si poggia su tre pilastri, ancor oggi attuali: i valori, le relazioni, la competenza. Sono tre pilastri fondamentali per ogni educatore e per ogni istituzione educativa. Nella quotidiana opera dell’insegnante cattolico essi rifulgono di particolare luce, poiché ogni educatore cattolico, in qualsiasi realtà opera, è chiamato a testimoniare il Vangelo nella scuola e nella società. Naturalmente la testimonianza non è “colonizzazione” ma umanizzazione, come afferma il Papa: “di fronte ad un invadente individualismo, che rende umanamente poveri e culturalmente sterili, è necessario umanizzare l’educazione”
Il Santo Padre sovente parla di educazione, invitando istituzioni scolastiche ed universitarie e insegnanti a impegnarsi sempre più per garantire ad ogni studente, ovunque esso sia, piena educazione. In particolare a Papa Francesco stanno a cuore i più emarginati, che sovente sono privi di tutto.
Pensando al futuro dell’UMEC-WUCT, mi sembra opportuno far tesoro delle parole del Pontefice per riflettere sull’Unione e per condividere una comune visione (pur nel rispetto delle varie realtà) sull’azione educativa alla quale sono chiamati scuole e insegnanti. Infatti, c’è una stretta e dinamica relazione tra il nostro essere associazione di insegnanti cattolici e la realtà sociale, educativa e scolastica del territorio in cui operiamo e del mondo. Non possiamo starcene alla finestra!
Siamo limitati, è vero, ma siamo invitati a fare del nostro meglio attraverso un generoso, costante, intelligente, responsabile  e competente impegno.
Ecco, perciò, alcuni semplici


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