Valori,
relazioni, competenza.
Queste semplici riflessioni, scritte per l’UMEC (e presentate al recente Convegno dell’Unione
in Oradea), potrebbero essere valide anche per per l’AIMC (e per altre realtà
associative di educatori, e non solo).
Fanno interagire gli aspetti valoriali, con quelli relazionali e
della competenza, nella vita associativa e professionale, nella comunità
scolastica. Prendono spunto dai discorsi di papa Francesco. Non vogliono essere
esaustive, ma spunto di riflessione e dibattito.
di Giovanni Perrone *
L’UMEC-WUCT, fondata in Roma nel 1951, si avvia
verso il 70° anniversario. Nata nel dopoguerra, ha attraversato decenni che
hanno visto grandi cambiamenti a livello politico, ecclesiale, sociale. Il
mondo di oggi certamente non è quello di settanta anni fa, il presente è
alquanto complesso, il futuro molto incerto.
Ripercorrendo il cammino dell’Unione, facendo
tesoro della memoria e guardando al futuro, si evidenzia che essa – seppure in
modi diversi, adeguati ai tempi - si poggia su tre pilastri, ancor oggi
attuali: i valori, le relazioni, la competenza. Sono tre pilastri fondamentali
per ogni educatore e per ogni istituzione educativa. Nella quotidiana opera
dell’insegnante cattolico essi rifulgono di particolare luce, poiché ogni educatore
cattolico, in qualsiasi realtà opera, è chiamato a testimoniare il Vangelo
nella scuola e nella società. Naturalmente la testimonianza non è
“colonizzazione” ma umanizzazione, come afferma il Papa: “di fronte ad un invadente individualismo, che rende umanamente poveri e
culturalmente sterili, è necessario umanizzare l’educazione”
Il Santo Padre sovente parla di educazione,
invitando istituzioni scolastiche ed universitarie e insegnanti a impegnarsi
sempre più per garantire ad ogni studente, ovunque esso sia, piena educazione.
In particolare a Papa Francesco stanno a cuore i più emarginati, che sovente
sono privi di tutto.
Pensando al futuro dell’UMEC-WUCT, mi sembra
opportuno far tesoro delle parole del Pontefice per riflettere sull’Unione e
per condividere una comune visione (pur nel rispetto delle varie realtà)
sull’azione educativa alla quale sono chiamati scuole e insegnanti. Infatti,
c’è una stretta e dinamica relazione tra il nostro essere associazione di
insegnanti cattolici e la realtà sociale, educativa e scolastica del territorio
in cui operiamo e del mondo. Non possiamo starcene alla finestra!
Siamo limitati, è vero, ma siamo invitati a fare
del nostro meglio attraverso un generoso, costante, intelligente, responsabile e competente impegno.
Ecco,
perciò, alcuni semplici
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