“Il bene e il male non si possono identificare con territori definiti o determinati gruppi umani.” Lo ha affermato papa Francesco nel corso della sua catechesi prima dell’Angelus di domenica 23 luglio 2017.
Non ci sono i buoni da un lato e i cattivi dall’altro, ha detto il Pontefice, ma occorre comprendere che “la linea di confine tra il bene e il male passa nel cuore di ogni persona”.
“In questo mondo — ha spiegato Francesco — il bene e il male sono talmente intrecciati, che è impossibile separarli ed estirpare tutto il male”. Quindi l’unica cosa da fare è compiere “il difficile esercizio del discernimento fra il bene e il male”.
Jorge Bergoglio ha invitato i battezzati a “prendere le distanze dal maligno e dalle sue seduzioni”, ben sapendo che “siamo tutti peccatori”, “abbiamo sempre bisogno di essere perdonati dai nostri peccati”.
“Guardare sempre e soltanto il male che sta fuori di noi, significa non voler riconoscere il peccato che c’è anche in noi”, ha avvertito Francesco, che ha dichiarato di “preferire una Chiesa che è lievito nella pasta, che non teme di sporcarsi le mani lavando i panni dei suoi figli, piuttosto che una Chiesa di ‘puri’, che pretende di giudicare prima del tempo chi sta nel Regno di Dio e chi no”.
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