Il corsivo
non deve sparire!
non deve sparire!
«La
scrittura manuale è un diritto fondamentale.
E fa bene al cervello»
Parla il
grafologo Claudio Garibaldi, coordinatore della campagna per farla riconoscere
dall’Unesco come «patrimonio dell’umanità»
Intervista di Laura Badaracchi
È
appena uscito il numero speciale della rivista «Scrittura», rivista di problemi
grafologici edita dall’Istituto Grafologico Internazionale «Girolamo Moretti »
di Urbino. Il periodico, che ha compiuto 46 anni, lancia fin dalla copertina il
diritto alla «scrittura a mano» come patrimonio dell’umanità; infatti anche
solo la sua importanza per l’apprendimento e l’espressione di sé da parte dei
bambini testimonia la perdita culturale e cognitiva che rappresenterebbe il suo
abbandono, causata soprattutto da un conflitto – in verità solo apparente – con
la scrittura digitale.
Fra gli interventi pubblicati sul quadrimestrale diretto da Carlo
Merletti si segnalano quello di Dario Cingolani che ricorda «Quando la
scrittura era essenza vitale e quasi preghiera», il contributo di Anna Rita
Guaitoli dedicato a «Il corsivo per far parlare le emozioni» e l’articolo di
Roberto Pazzi su «Il linguaggio dell’anima». Per ulteriori informazioni: tel.
0722/2639, scrittura@istitutomoretti.it.
Salvare dal disuso la scrittura manuale, perché fa bene al cervello,
aiuta a elaborare e ancor prima «è un diritto fondamentale da preservare e da
far riconoscere come patrimonio dell’umanità dall’Unesco».
Lo sostiene il
grafologo Claudio Garibaldi, coordinatore della campagna per il diritto di
scrivere a mano, lanciata quasi due anni fa dall’Istituto grafologico internazionale
«Girolamo Moretti» di Urbino; un polo formativo che ha come direttore il frate
conventuale padre Fermino Giacometti. Sull’iniziativa sensibilizzazione verte
l’ultimo numero del quadrimestrale Scrittura, diretto da Carlo Merletti e
pubblicato dall’Igm.
Professor Garibaldi, come sta andando la campagna?
«I risultati ottenuti in così breve tempo sono stati positivi, talvolta
sorprendenti. Occorre però una prospettiva a lungo termine, perché la creazione
di consapevolezza sul valore della scrittura a mano richiede il coinvolgimento
di molte realtà. Siccome l’obiettivo finale è quello di far dichiarare la
scrittura a mano (bene individuale e collettivo) come patrimonio dell’umanità
da parte dell’Unesco, ciascuno di noi può dare un contributo». ....
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