TOMMASO D'AQUINO “fu un uomo meravigliosamente contemplativo. Se la sua santità è stata la santità dell’intelligenza, è perché in lui la vita dell’intelligenza era interamente sostenuta e transilluminata dal fuoco della contemplazione infusa e dei doni dello Spirito Santo. Egli è vissuto in una specie di rapimento e di estasi incessante. Egli pregava continuamente, piangeva, digiunava, desiderava (...) Il capolavoro dell’intellettualità pura e rigorosa straripa così da un cuore posseduto dalla carità”. Questo è il profilo che un celebre studioso ha tratteggiato di Tommaso. Lui stesso, commentando, verso la fine della sua vita, il Vangelo di Giovanni, scriverà che “come la lucerna non può dare luce se non viene accesa dal fuoco, così la lucerna spirituale non illumina, se prima non arde ed è infiammata dal fuoco della carità”.
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