Nello spirito del dialogo tra le associazioni, facciamo "nostro" il messaggio inviato dalla Presidente nazionale del MASCI (Movimento Adulti Scouts Cattolici Italiani). Riguarda anche noi.
AI SOCI DELL'AIMC, AI COLLEGHI, AI FAMILIARI TUTTI AUGURIAMO UN ANNO NUOVO SERENO E PROSPERO.
IL SIGNORE CO BENEDICA E CI FACCIA ESSERE BENEDIZIONE PER QUANTI INCONTREREMO LUNGO IL CAMMINO E PER IL MONDO INTERO.
Carissimi,
siamo giunti al termine dell’anno 2016. Dodici mesi quelli che ci lasciamo alle
spalle, densi di eventi memorabili destinati a segnare, in un modo o nell’altro
la storia del mondo e di conseguenza anche quella del nostro Paese. Fatti che
hanno contribuito ad aumentare il senso d’incertezza, di smarrimento e, in
talune circostanze a diffondere sentimenti d’inquietudine e di
paura.
Lo
sguardo al mondo ci consegna una catena interminabile: di stragi che si
ripetono, di guerre che continuano, di violenze che non si fermano. S’innalzano
nuovi muri, materiali e ideologici, di fronte alle immigrazioni di massa, ai
drammi ignorati di persone sfruttate, respinte, torturate,
uccise.
Il
dialogo politico nazionale (ma non solo), che dovrebbe essere uno spazio di
confronto rivolto alla gestione di una società sempre più complessa - dove alcuni giovani sono costretti a migrare per
trovare un lavoro, dove molti padri e madri stentano ad arrivare a fine mese,
dove i pensionati sono sempre più poveri, dove dobbiamo fare i conti con
fratelli che quotidianamente il mar Mediterraneo ci consegna - questo dialogo si
trasforma invece in uno spazio di non rispetto dell’idea dell’altro, di libera
offesa, dai toni accesi e volgari, dove ciascuno dà sfogo alla propria arroganza
e desiderio di governo, dimenticando il consenso originario per arrivare ad
un’anti-politica che è generatrice di risentimenti e di
odio.
Molto
ancora c’è da lavorare per raccogliere il messaggio del Santo Padre nella 50^
giornata della PACE (allegato) perché sia la nonviolenza lo stile di una
politica per costruire la pace!
“Vi
do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato,
così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34).
Pitirim
Sorokin, grande sociologo russo, inizia l’opera della sua maturità, “Il potere
dell’amore” con queste parole: “Qualunque cosa possa accadere in futuro so di
aver imparato tre cose che rimarranno per sempre ferme convinzioni del mio cuore
e della mia mente.
1.
La
vita, anche la vita più dura, è il bene più prezioso, bello, meraviglioso e
miracoloso del mondo.
2.
Il
compimento del proprio dovere è un’altra cosa stupenda che rende felice la vita
e questa è la mia seconda convinzione.
3.
La
terza è che la crudeltà, l’odio, la violenza e l’ingiustizia non possono mai, e
mai potranno portare ad una rinascita psicologica, morale o materiale. L’unica
via per raggiungerla è la nobile via dell’amore creativo e generoso, non solo
predicato ma anche coerentemente vissuto”.
Questo
è l’augurio per tutti noi per l’anno che si apre davanti, che non sarà meno
complicato di quello che ci lasciamo alle spalle! L’augurio che ci sia in primis
una coerenza vissuta, con quelli che noi definiamo i valori fondanti del nostro
Movimento e di tutto l’associazionismo cattolico: la pace, la fraternità, la
coesione, la corresponsabilità, il non giudizio, la sobrietà, il rispetto per
l’ambiente ...
Un
augurio perché diventiamo per primi i promotori di un dialogo politico capace di
“ripulirsi dentro”, che generi una nuova passione per “la polis” ,che ridia
fiducia nelle Istituzioni, nei Governi, nel rispetto
dell’Autorità.
Un
augurio perché si rafforzi il nostro senso di comunità sulla strada delle
relazioni: perché non prevalga il sentimento dell’egoismo a discapito del
prossimo, perché non sia lasciato indietro nessuno, perché ognuno senta in cuor
suo che la sua unicità può renderlo in ogni luogo sempre utile e prezioso.
Un
augurio speciale per chi soffre perché si senta assistito con amorevolezza e gli
sia data la forza necessaria di sopportare un dolore non sempre
compreso.
Un
augurio perché nella trasformazione radicale della società, il volto “sfigurato”
del fratello causi un impatto così sconvolgente da obbligarci a ripensare la
nostra vita da un’altra angolazione.
Un
augurio che possiamo sentire vicini quanti lungo i mesi del 2016 ci hanno
lasciato: fisicamente invisibili, ma spiritualmente presenti camminanti a fianco
a noi.
Un
augurio perché troviamo il senso del vivere non nelle cose e nell’esteriorità,
ma nell’essenza profonda che è dentro ogni persona e che rende la vita sempre
degna di essere vissuta con entusiasmo ed impegno in ogni condizione, senza
arrendersi mai!
Questo
il mio augurio di Buon 2017. Sonia Mondin
Nessun commento:
Posta un commento