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martedì 26 aprile 2016

AMORIS LAETITIA: L'AMORE SPONSALE

La gioia dell’amore sponsale


Don Giulio Cirignano *

     Abbiamo ora in mano la esortazione apostolica di Papa Francesco sull’amore nella famiglia. 
       Testo ampio da leggere  con calma come suggerisce il Papa stesso : “La presente Esortazione affronta con stili diversi molti e svariati temi.
      Questo spiega la sua inevitabile estensione. Perciò non consiglio una lettura generale affrettata”. Non è subito chiaro il senso dell’espressione “con stili diversi”. 
          Lo  sarà  man mano che si procederà nella lettura.

       Nondimeno può essere utile mettere al corrente il  lettore di una prima, speciale impressione che  potrà fare inoltrandosi nei primi quattro capitoli. E’ impressione di grande gioia dopo un momento di forte perplessità. Conviene spiegarsi.

       Il capitolo primo è subito accattivante. “Alla luce della parola” è  uno sguardo sulla famiglia a partire dalla Rivelazione. In altri termini viene offerta una prima serie di considerazioni avendo come punto di partenza  una rilettura del salmo 128. La mano e lo stile del papa sono evidenti. 

     Il lettore può restare sorpreso dal constatare che in questo capitolo sono del tutto assenti quei passi dei vangeli che siamo soliti citare quando parliamo del matrimonio. Sorpresa e stupore : forse il Papa ha un suo modo di pensare assolutamente originale. In ogni caso ......

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domenica 17 aprile 2016

LESBO: LA PREGHIERA DEL PAPA E DEI PATRIARCHI: "Liberaci dall'insensibilità . fa' che ci prendiamo cura di loro....!"

LA PREGHIERA DEL PAPA E DEI PATRIARCHI A LESBO    16 aprile 2016

S.S. Papa Francesco:
Dio di misericordia,
Ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini,
che sono morti dopo aver lasciato le loro terre
in cerca di una vita migliore.
Benché molte delle loro tombe non abbiano nome,
da Te ognuno è conosciuto, amato e prediletto.
Che mai siano da noi dimenticati, ma che possiamo onorare
il loro sacrificio con le opere più che con le parole.
Ti affidiamo tutti coloro che hanno compiuto questo viaggio,
sopportando paura, incertezza e umiliazione,
al fine di raggiungere un luogo di sicurezza e di speranza.
Come Tu non hai abbandonato il tuo Figlio
quando fu condotto in un luogo sicuro da Maria e Giuseppe,
così ora sii vicino a questi tuoi figli e figlie
attraverso la nostra tenerezza e protezione.
Fa’ che, prendendoci cura di loro, possiamo promuovere un mondo
dove nessuno sia costretto a lasciare la propria casa
e dove tutti possano vivere in libertà, dignità e pace.
Dio di misericordia e Padre di tutti,
destaci dal sonno dell’indifferenza,
apri i nostri occhi alle loro sofferenze
e liberaci dall’insensibilità,
frutto del benessere mondano e del ripiegamento su sé stessi.
Ispira tutti noi, nazioni, comunità e singoli individui,
a riconoscere che quanti raggiungono le nostre coste
sono nostri fratelli e sorelle.
Aiutaci a condividere con loro le benedizioni
che abbiamo ricevuto dalle tue mani
e riconoscere che insieme, come un’unica famiglia umana,
siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza verso di Te,
che sei la nostra vera casa,
là dove ogni lacrima sarà tersa,
dove saremo nella pace, al sicuro nel tuo abbraccio.

S.B. Ieronymos  (Patriarca della Chiesa Ortodossa di Atene):
O Dio di ogni spirito e ogni carne, che hai calpestato la morte, distruggendo il potere del diavolo, donando la vita al cosmo, alle anime dei tuoi servi che hanno lasciato questa vita.
Tu stesso, o Signore, dona loro riposo in un luogo di luce, in un luogo di verdi pascoli, in un luogo di ristoro, da cui il dolore e la tristezza e il lutto sono scomparsi.
Tu, nostro Dio buono e amorevole, perdona ogni peccato da essi commesso in pensieri, parole od opere, poiché che non c’è alcun uomo che possa vivere senza peccare, perché Tu solo sei senza peccato: la tua giustizia, e la tua legge è verità.
Poiché Tu sei la Resurrezione, la Vita, e il Riposo dei tuoi servi, o Cristo nostro Dio; a Te rendiamo Gloria, come al tuo Padre Eterno, al tuo Spirito tutto santo, buono e creatore della Vita, ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.

S.S. Bartolomeo  (Patriarca di Costantinopoli):
Signore di misericordia, di compassione e di ogni consolazione, Ti preghiamo per i nostri fratelli che vivono in situazioni difficili e ci rivolgiamo alla Tua Bontà.
Nutri i neonati; istruisci i giovani; accresci le forze degli anziani; infondi coraggio ai deboli; riunisci coloro che sono divisi; naviga insieme ai naviganti; viaggia con i viaggiatori; difendi le vedove; proteggi gli orfani; libera i prigionieri; guarisci gli infermi. Ricordati, O Signore, di quanti lavorano nelle miniere, sono in esilio, hanno un lavoro duro, tutti coloro che vivono ogni genere di afflizione, di necessità, di pericolo; e di tutti coloro che implorano la tua amorevole bontà; di tutti quelli che ci amano e di quelli che ci odiano; effondi su tutti la tua infinita misericordia, rispondendo alle loro invocazioni per ottenere salvezza.
Ti preghiamo ancora, O Signore della vita e della morte, di concedere l’eterno riposo alle anime dei tuoi servi defunti, alle anime di quanti hanno perso la vita nell’esodo dalle regioni lacerate dalla guerra, o nel corso del viaggio verso luoghi di sicurezza, di pace e prosperità.
Perché tu, O Signore, sei il soccorritore degli indifesi, la speranza dei disperati, il salvatore degli afflitti, il porto del viaggiatore, e il medico dei malati. Tu sei tutto per tutti, tu che conosci ogni persona, le sue richieste, la sua casa e la sua famiglia, e le sue necessità. Libera questa isola, O Signore, e ogni città e paese, dalla fame, da ogni flagello, dal terremoto, dalle inondazioni, dagli incendi, dalla spada, dall’invasione di nemici stranieri e dalla guerra civile.
Amen.



GERMANIA: INSEGNANTI PROFUGHI FANNO SCUOLA AGLI ALTRI PROFUGHI

In Germania

 i prof profughi

 insegnano ai

 bambini
profughi
Pasquale Almirante - 15-04-2016
La grande Germania non si smentisce e ancora una volta si dimostra all'avanguardia, lanciando una proposta che ha i toni dell'accoglienza e dell'ottimismo, in una Europa che giorno dopo giorno piomba sempre di più nella paura dei profughi, nonostante Papa Francesco vada a Lesbo, proprio in queste ore, ad accogliere rifugiati e perseguitati.

"Refugee Teachers Welcome": questo il programma dell'Università di Potsdam, la capitale del Brandeburgo alle porte di Berlino, con cui da questa settimana gli insegnanti profughi fuggiti dai loro Paesi apprenderanno le nozioni del sistema scolastico tedesco, seguiranno corsi intensivi di lingua e frequenteranno seminari di addestramento pratico.
L'obiettivo è quello di ottenere gli strumenti per fornire a loro volta istruzione ai piccoli rifugiati, molti dei quali incontrano difficoltà nel seguire lezioni scolastiche con insegnanti tedeschi: problemi di lingua e di differenti sistemi pedagogici.
Il progetto dell'università di Potsdam punta a formare un corpo docenti intermedio che aiuti i piccoli rifugiati a non restare indietro nell'apprendimento e a incamminarsi con più dolcezza verso il sistema scolastico tedesco.

La richiesta è enorme: tra i rifugiati è scattato il passaparola, sul tavolo dell'università sono arrivate 700 domande. Il primo corso partito è per 25 persone. Altri due sono previsti entro l'estate. Al termine di due semestri di corsi gratuiti, gli insegnanti profughi non riceveranno l'abilitazione tedesca all'insegnamento, ma un semplice certificato, col quale però potranno supportare gli insegnanti tedeschi nelle lezioni agli studenti stranieri.

Un'idea di come il progetto potrà funzionare viene da Brema, nel nord della Germania. In una scuola superiore del quartiere di Groepelingen, insegnanti profughi sono già al lavoro per supportare l'apprendimento dei piccoli rifugiati. Usufruiscono di un progetto pilota dell'Università di Gottinga, esteso anche al Land della Bassa Sassonia, che offre sostegno agli insegnanti fuggiti dalla Siria.

L'esperimento si trasformerà a breve in un progetto sistematico dell'università, simile a quello di Potsdam. 


La Tecnica della Scuola

sabato 16 aprile 2016

L'ETICA A SCUOLA

Il dovere di insegnare l’etica nelle scuole

Secondo uno studio dell’Ocse, la corruzione si combatte anche con l’educazione impartita sin da piccoli, sui principi dell’onestà e della buona cittadinanza. È questo il lavoro che bisogna fare in Italia: un Paese rassegnato non ha futuro.

                                                                           di Giovanni Valotti

     L’Italia è il paese della cultura, della creatività, della moda e dell’imprenditorialità. Purtroppo, e sempre più, anche il paese degli scandali. Tutte le analisi internazionali, World Bank e Transparency International tra le più citate, ci restituiscono dati sconfortanti ed in peggioramento circa gli indici di corruzione percepita. Un intreccio inestricabile di interessi tra politica, finanza, impresa e burocrazia sembra aver preso il posto di un agire etico, capace di promuovere e tutelare il bene comune.
     I danni sono enormi. I costi della corruzione sono stimati in oltre ottocento miliardi di euro, gli investitori stranieri diffidano dell’Italia, le imprese nazionali perdono competitività, il cittadino perde fiducia, i giovani brillanti sempre più costruiscono il loro futuro altrove. Molto si è fatto, anche negli ultimi tempi, per contrastare questi fenomeni. In questa direzione, la costituzione e l’operato dell’Autorità anticorruzione, oltre che normative e controlli sempre più stringenti, sono senz’altro passi avanti necessari ed importanti. Ma non bastano.
  Un illuminante studio dell’Ocse, Trust in Government, analizzando comparativamente la situazione di 29 Paesi nel mondo ben sintetizza la questione: «Il principale impedimento nel raggiungere elevati standard nel combattere la corruzione risiede nella natura stessa del fenomeno. La corruzione si verifica perché persone corrotte, che sono ben consapevoli del quadro legislativo disegnato per prevenire gli illeciti, sono in grado di pianificare e commettere, restando impuniti, i crimini che leggi e controlli vorrebbero punire». In altri termini, i più grandi esperti di normative anticorruzione sono gli stessi corrotti e corruttori, gli unici davvero interessati ad utilizzarle. Ma ancora più importanti sono le conclusioni di questo studio. Per combattere efficacemente la corruzione bisogna ......

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martedì 12 aprile 2016

CONCORSO A POSTI DI DOCENTE - Calendario e aspetto roganizzativi


ESAMI DAL 28 APRILE AL 31 MAGGIO

OGGETTO: DD.DD.GG. n. 105, n. 106 e n.107 del 23 febbraio 2016 - Concorsi per titoli ed esami finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.
Avviso relativo alle prove scritte.

Ai sensi e per gli effetti di quanto previsto all’art. 7, comma 1, dei DD.DD.GG. n. 105, n. 106 e n. 107 del 23 febbraio 2016, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale (IV serie speciale – Concorsi) n. 16 del 26 febbraio 2016, si comunica che le prove scritte del concorso a posti e cattedre per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado, per posti comuni e di sostegno, si svolgeranno secondo il calendario allegato.
L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati, sarà reso noto con successivo avviso pubblicato sui siti internet e sugli albi degli Uffici Scolastici Regionali competenti all’espletamento della procedura concorsuale, nonché sulla rete intranet e sul sito internet del Ministero (www.istruzione.it). 
I bandi di cui al D.D.G. n.106 del 23 febbraio 2016 e n.107 del 23 febbraio 2016 hanno disposto, in forza di quanto previsto dall’art. 400, comma 2, del T.U. n. 297/1994, come modificato dall’art 1, comma 113, lettera C, della legge n. 107/2015, l’aggregazione territoriale delle procedure concorsuali in ragione dell’esiguo numero di posti conferibili. Per l’effetto, per talune procedure concorsuali, è stata disposta l’aggregazione in regione diversa da quella per la quale sono stati banditi i posti. 
Pertanto, i candidati che abbiano presentato domanda per le regioni per le quali è disposta l’aggregazione territoriale delle prove, espleteranno le prove concorsuali nella regione individuata quale responsabile della procedura concorsuale, come riportato in allegato nei rispettivi bandi.
I candidati dovranno presentarsi il giorno della prova muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale nonché di copia della ricevuta del versamento dei diritti di segreteria da esibire e consegnare al momento delle operazioni di riconoscimento. 
La prova scritta avrà la durata di 150 minuti. 
Relativamente alle prove scritte per i posti comuni della scuola dell’infanzia e primaria, l’orario di inizio delle rispettive prove verrà comunicato con successivo avviso sui siti internet e sugli albi degli Uffici Scolastici Regionali competenti all’espletamento della procedura concorsuale, nonché sulla rete intranet e sul sito internet del Ministero (www.istruzione.it) almeno 15 giorni prima della data di  svolgimento delle stesse.

IL DIRETTORE GENERALE
Maria Maddalena Novelli


CALENDARIO ESAMI

Indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata

NOTIZIE SUGLI ESAMI


LA BUONA SCUOLA, UNA RIFORMA INCOMPIUTA?

La recente opera del professore Luciano Pazzaglia (Università Cattolica di Milano) ripercorre l'iter che ha condotto all'approvazione della Buona Scuola, la legge riguardante la riforma del sistema dell'istruzione e della formazione nel nostro Paese. 
Si tratta, senza dubbio, di una legge di grande interesse se non altro per la sua scommessa sull'autonomia degli istituti scolastici; ma la riforma che essa prospetta è ancora allo stato di abbozzo. 
In realtà, non tutte le disposizioni sono coerenti con la scelta autonomistica; inoltre, la definizione di diverse e delicate questioni è rinviata ai futuri decreti delegati.
Solo quando sapremo come il governo intende aiutare la scuola ad adempiere i compiti della Repubblica, potremo capire se la Buona Scuola è davvero la prima tappa di un nuovo indirizzo di politica scolastica.
L'opera riporta anche la Legge 13 luglio 2015, n. 107, sulla Buona Scuola.
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Luciano Pazzaglia, La Buona Scuola. Una riforma incompiuta?, Ed. La Scuola, Brescia 2016, pagg. 184, € 12,50

lunedì 11 aprile 2016

QUANDO UNA PERSONA E' MOLESTA ....

Sopportare pazientemente le persone moleste: difficile ma necessario

Saper trattare con persone ‘irritanti’ è un favoloso concime per l’albero della nostra pazienza
 “Senti Cri, ma tu cosa pensi del fatto di dover sopportare pazientemente le persone moleste?”. Oramai saranno passati un paio di mesi da quando, una mattina, accendendo il cellulare, ho letto questo messaggio su WhatsApp. Un paio di mesi in cui ho tatticamente rimandato una risposta, per me difficile da dare. Il fatto è che io faccio una gran fatica a sopportare i molesti. Rimango sempre ammirata quando vedo qualcuno che, di fronte a persone irritanti ed antipatiche, reagiscono con la santa pazienza (e qui il termine “santa” ci sta davvero bene). Anzi: più che ammirata, ne rimango affascinata. Il motivo è che percepisco che intorno alla pazienza c’è un grande potere: quello di far germogliare anche le pietre (a condizione di saper aspettare, ovviamente).
“Con il tempo e la pazienza, ogni foglia di gelso diventa seta”, diceva Confucio.  Pazientare, attendere, aspettare… azioni misteriose in una società fondata sui sughi pronti, sulle ricette di torte veloci e sulle cene surgelate. “Sopportare pazientemente le persone moleste”; sorprendentemente attuale questa sesta opera di misericordia spirituale. Oggi, infatti, ......

giovedì 7 aprile 2016

LE VIRTU' A SCUOLA - Questioni e pratiche di educazione etica

C'é spazio per le virtù nel quotidiano scolastico? Ci può essere educazione senza educazione etica? Che cosa intendiamo per virtù ed etica?
L'educazione etica è una direzione essenziale del processo educativo. Però sulle "cose" essenziali spesso manca l'attenzione e l'impegno della ricerca empirica. Il testo - curato dalle professoresse Luigina Mortari e Valentina Mazzoni (Università di Verona) - documenta una ricerca educativa pluriennale sull'educazione alle virtù: si racconta l'esperienza euristica, si presentano i metodi e gli strumenti di ricerca, si discutono i dati raccolti.
La ricerca è il prodotto congiunto di un dialogo continuo tra bambini e bambine, maestre e ricercatrici che insieme hanno dato forma a una participatory inquiry.
Consigliamo vivamente la lettura del libro che coniuga opportunamente riflessione educativa ed azione didattica. 
Siamo, infatti, convinti che l'educazione alle virtù sia un'urgenza per tutti gli educatori e per tutte le scuole.

Mortari, Mazzoni, LE VIRTU' A SCUOLA, QUESTIONI E PRATICHE DI EDUCAZIONE ETICA, edizioni universali Cortina, pagg. 142, Verona, 2014, € 19