Aiutarsi a comprendere
di don Giulio Cirignano *
Come mai accanto al grande
entusiasmo verso Papa Francesco notiamo
zone di incomprensione? Grande letizia e caparbia indifferenza: ambedue i
fenomeni meritano di essere esaminati attentamente. Ambedue osservati con
rispetto e carità. Soprattutto il secondo, per fortuna non molto esteso, va compreso
nelle sue motivazioni. Dobbiamo dare per scontata la buona intenzione, almeno
in linea generale.
Forse la
ragione fondamentale di tutto ciò va individuata nella convinzione che la comunità
ecclesiale, così com’è, da molti viene pensata come la migliore possibile. Idea
strana soprattutto se si tiene presente che il Concilio Vaticano Secondo,
cinquanta anni orsono, aveva chiuso in maniera solenne una lunga stagione, durata
ben quattro secoli, e aveva dato inizio a nuove prospettive di vita ecclesiale.
Come mai si è continuato, soprattutto in
Italia e, paradossalmente in nome del Concilio, a conservare una immagine di Chiesa per molti aspetti superata? La risposta pare
semplice: la cultura ecclesiale della Controriforma ha radici profonde. Alcune
sue connotazioni sembrano ovvie e non suscettibili di revisione: verticismo
istituzionale, affermazione di principi
morali non corredata da adeguata attenzione alla realtà , pomposità di gesti autocelebrativi, devozionalismo esasperato. Una Chiesa del fare piuttosto che dell’essere, una Chiesa del
contare, una Chiesa sempre desiderosa
di attaccare nuovi nemici, una Chiesa forte e capace di battere i pugni sul
tavolo per ottenere attenzione e considerazione dai poteri mondani, una Chiesa “televisiva”,
circondata da zelanti propagandisti della sua grandezza, una Chiesa oggetto di inutile adulazione.
Dobbiamo
riconoscere che l’ultimo Concilio ........
Leggi: AIUTARSI A COMPRENDERE
Nessun commento:
Posta un commento