Più scuola … fuori dalle
scuole
…e se
invece di portare la vita dentro le scuole, portassimo gli studenti a contatto
con le vite di fuori?
di
Italo Bassotto
Non separare scuola e vita vissuta
Il problema di fondo dell’educazione
scolastica è di non allontanare troppo dalla vita reale le conoscenze che vengono proposte agli
studenti, al punto da far percepire a questi ultimi la sostanziale “inutilità”
della esperienza culturale che i curricoli ordinari degli istituti propongono
loro. La stretta correlazione tra vita e conoscenze culturali non è solo un
fatto che serve a motivare gli studenti (più i saperi sono “concreti”, più
interessano ai bambini ed ai giovani che li devono apprendere. E’ nella natura
stessa della conoscenza la sua capacità di dare spiegazioni plausibili ai
fenomeni che avvengono in natura, nelle relazioni tra gli uomini ed in quelle
tra le istituzioni: perciò studiare significa accostarsi alla verità della vita
con gli strumenti culturali che l’umanità, nei secoli della sua evoluzione, ha
creato per vincere la paura dell’ignoto e dominare le forze della natura, sia
quella fisica che quella propria della interiorità umana.
La scuola non insegna la vita, ma le sue “rappresentazioni”
Eppure,
se ci pensate un attimo, la prima cosa che fanno gli insegnanti quando iniziano
a spiegare qualcosa della realtà del mondo è di allontanarsi da essa, per
perdersi nell’analisi dei modi con cui gli uomini portatori di diverse forme di
conoscenza hanno elaborato i loro pensieri e le loro ricerche. Così gli
studenti non sono coinvolti nella interpretazione culturale del mondo e dei
suoi fenomeni, bensì nello sforzo di decrittare (decifrare e capire) quello che
dice una determinata materia di studio delle cose di cui si occupa. Il fatto è che
le “cose” di cui si occupano le discipline di studio (matematica, biologia,
storia, italiano…) non sono (a scuola) le cose della vita, ma dei concetti
astratti e formali che sono stati raccolti in manuali sintetici, dove vengono
organizzati, secondo una sistematicità non coerente con quella degli alunni, ma
dei redattori, i contributi degli studi di autori importanti per quel
determinato campo del sapere ..........
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