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mercoledì 4 febbraio 2015

NEOLINGUA















Se la

NEOLINGUA 2.0 

piace anche alla Crusca


Errori, neologismi, abbreviazioni, punteggiatura casuale… 

L’italiano strampalato dei social network può fare arricciare il naso 
ma non viene bocciato da linguisti e semiologi. 

Gheno: «Mostra la vitalità del nostro idioma».
Eugeni: «Ha le sue regole» 
Della Valle:  «È un “volgare” digitale»
 di GIACOMO GAMBASSI


Ciaoooo. Come stai? Qui alla grande!!!! Grz. Sto prendendo il 3no xké vado a casa. Finalmente riposo...... Qual è il film che hai visto? PIACIUTOOOO???? Se lo sapevo, venivo. Cmq non c’è niente che ho bisogno. Metterò apposto il garage. Ho appena taggato un selfie belloso (e se la grafica di questa pagina lo permettesse, a questo punto ci sarebbero tre o quattro “faccine” che sorridono).
Non prendeteci per pazzi. Quanto abbiamo scritto è una “summa” dell’italiano che compare sui social network. Chiamiamolo pure “neo lingua”. Oppure “volgare 2.0”, dove “volgare” rimanda a quell’impronta popolare cara a san Francesco d’Assisi o Dante, tanto per citare due nomi. O ancora “nuovo italiano digitale”. Qualcuno arriccerà il naso leggendo frasi così strampalate. E forse potrebbe avere anche ragione. Ma linguisti e studiosi di semiotica rassicurano: Facebook, Twitter e WhatsApp non stanno minando le fondamenta del nostro idioma nazionale. Può essere che ......

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