Se la
NEOLINGUA 2.0
piace anche alla Crusca
Errori, neologismi, abbreviazioni, punteggiatura casuale…
L’italiano strampalato dei social network può fare arricciare il naso
ma non
viene bocciato da linguisti e semiologi.
Gheno: «Mostra la vitalità del nostro idioma».
Eugeni: «Ha le sue regole»
Della Valle: «È un “volgare” digitale»
di GIACOMO GAMBASSI
Ciaoooo. Come stai?
Qui alla grande!!!! Grz. Sto prendendo il 3no xké vado a casa. Finalmente
riposo...... Qual è il film che hai visto? PIACIUTOOOO???? Se lo sapevo,
venivo. Cmq non c’è niente che ho bisogno. Metterò apposto il garage. Ho appena
taggato un selfie belloso (e se la grafica di questa pagina lo permettesse, a questo punto ci
sarebbero tre o quattro “faccine” che sorridono).
Non
prendeteci per pazzi. Quanto abbiamo scritto è una “summa” dell’italiano che
compare sui social network. Chiamiamolo pure “neo lingua”. Oppure “volgare
2.0”, dove “volgare” rimanda a quell’impronta popolare cara a san Francesco
d’Assisi o Dante, tanto per citare due nomi. O ancora “nuovo italiano
digitale”. Qualcuno arriccerà il naso leggendo frasi così strampalate. E forse
potrebbe avere anche ragione. Ma linguisti e studiosi di semiotica rassicurano:
Facebook, Twitter e WhatsApp non stanno minando le fondamenta del nostro idioma
nazionale. Può essere che ......
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