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martedì 20 gennaio 2015

IL PROGRESSO PER L'UOMO o L'UOMO PER IL PROGRESSO?

C’E’ PROGRESSO E PROGRESSO!

La modernità lo lega alla storia e lo vede in continua crescita.
 Quello autentico è riferito 
al genere umano e alle singole persone
riguardo a tutto ciò che in esse è da rispettare e da promuovere


La nozione di progresso è entrata a far parte del senso comune da un paio di secoli, come frutto della cultura illuministica e, in senso lato, della modernità. Ciò dipende dal fatto che non si tratta di una nozione semplicemente descrittiva, ma che comporta anche un implicito, ma indispensabile giudizio di valore. Ossia, il progresso non è un semplice cambiamento, bensì un cambiamento verso il meglio e quindi implica un incremento di valore. Pertanto un giudizio di progresso dipende dal valore che si prende in considerazione.
Ma c’è di più. L’idea di progresso investe un orizzonte temporale abbastanza vasto, e in certi casi può addirittura riguardare l’intero corso della storia umana, e proprio qui si coglie la profonda svolta rappresentata dalla modernità. La cultura occidentale infatti (come del resto la grande maggioranza delle culture) considerava lo stato iniziale del mondo e dell’umanità come uno stato di perfezione e felicità (mito dell’età dell’oro, mito dell’Eden, e simili) e la storia successiva veniva vista come un’inarrestabile decadenza.
Di qui la tradizionale ammirazione per gli 'antichi' e l’invito periodicamente risorgente a 'tornare alle origini'.
Fin dal Rinascimento, invece, la modernità si presenta con l’orgoglio di essere superiore agli antichi (magari addolcendo il giudizio con l’affermazione che noi vediamo più lontano di loro perché siamo come nani sulle spalle di giganti). Sta di fatto che, da allora, siamo tutti convinti che la storia 'va avanti' non solo nel senso di cambiare, ma anche di progredire. Tutto sommato, questa rimane ancora la mentalità corrente: oggi è diffusa l’idea che il progresso consista nella scoperta o produzione del nuovo, ma si tratta .......
Leggi: PROGRESSO?

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