Risalire in cattedra
Tra pochi giorni si completerà l’avvio del nuovo anno scolastico in tutte le regioni d’Italia. Si apre un anno in clima di forte preoccupazione sul futuro anche prossimo del nostro Paese, a causa di una crisi economica che brucia risorse, costringendo a sacrifici tutte le famiglie e con un’incidenza molto forte anche sul piano valoriale e culturale.
La scuola, per sua natura e mandato sociale, è luogo di confronto con un presente che è già futuro, quello degli alunni, e con un passato che si fa presente, dettato dalla propria essenza di istituzione preposta alla formazione delle nuove generazioni. La scuola, quindi, non è, e non può sentirsi estranea alla situazione storica in cui opera, ma non può, altresì, esserne condizionata o, ancor peggio, divenire luogo e contesto di avvilimento e sfiducia. Ancora una volta, l’istituzione scuola ha pagato un conto che ormai sembra non avere più fine, in termini di risorse ma, soprattutto, di contenimento della spesa quale principale paradigma di riferimento.
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), all’apertura di un nuovo anno scolastico, sollecita i professionisti di scuola, a “risalire in cattedra”, non perché la condizione contrattuale e impiegatizia li obbliga, ma perché il nostro Paese, oggi come non mai, ha bisogno di docenti e dirigenti che siano esempio di competenza, serietà e coerenza per i propri alunni e per tutta la società; che siano in grado di credere, realizzare e vivere una scuola diversa da quella che viene prospettata negli ultimi anni; che sentano pienamente la responsabilità di essere promotori di futuro e di speranza per tutti i ragazzi, futuri cittadini del Paese Italia in cui sia ancora bello vivere.
Riaffermiamo, dunque, le ragioni della scuola, crediamo nel nostro ruolo e convinciamo i decisori politici che la scuola non è un capitolo di spesa improduttiva nel bilancio nazionale, ma una risorsa su cui investire almeno in fiducia e credibilità.
Un augurio particolare l’AIMC rivolge ai colleghi che operano in situazioni logistiche difficili; a quelli che, dopo anni di precariato, iniziano l’anno da “titolari” e a quelli che, per l’ennesima volta, non lo saranno nonostante professionalità e sacrificio; ai tanti docenti che si apprestano ad affrontare l’iter concorsuale per la dirigenza scolastica; ai tanti dirigenti che hanno il compito di gestire complessità ed essere riferimenti saldi per tutta la comunità scolastica; ai genitori a cui va riconosciuto l’insostituibile e prioritario compito educativo; a tutti gli alunni e gli studenti e, in particolare, alle bambine e ai bambini che entrano a scuola per la prima volta, affinché l’esperienza scolastica contribuisca a renderli sempre più consapevoli della bellezza di una vita piena vissuta insieme agli altri.
La presidenza nazionale AIMC
Roma, 16 settembre 2011
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