Il 31 gennaio del 1945 con il Paese diviso ed il nord sottoposto all'occupazione tedesca il Consiglio
dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle
donne (decreto legislativo luogotenenziale 2 febbraio 1945, n.23). Il 2 giugno del 1946 le donne
votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente ma già nelle
elezioni amministrative precedenti avevano votato risultando in numero discreto elette nei consigli
comunali.
Sui banchi dell'Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC, nove del PCI,
due del PSIUP ed una dell'Uomo qualunque.Il decreto che sarà chiamato "De Gasperi-Togliatti", poiché sostenuto dai due statisti, riconosce il voto alle donne. E questo malgrado le resistenze espresse dall'interno di entrambi gli schieramenti, riguardo all'immissione nella politica di una porzione di elettorato di cui si teme il comportamento, in quanto giudicato sprovveduto e facilmente manovrabile.
dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle
donne (decreto legislativo luogotenenziale 2 febbraio 1945, n.23). Il 2 giugno del 1946 le donne
votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente ma già nelle
elezioni amministrative precedenti avevano votato risultando in numero discreto elette nei consigli
comunali.
Sui banchi dell'Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC, nove del PCI,
due del PSIUP ed una dell'Uomo qualunque.Il decreto che sarà chiamato "De Gasperi-Togliatti", poiché sostenuto dai due statisti, riconosce il voto alle donne. E questo malgrado le resistenze espresse dall'interno di entrambi gli schieramenti, riguardo all'immissione nella politica di una porzione di elettorato di cui si teme il comportamento, in quanto giudicato sprovveduto e facilmente manovrabile.
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