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lunedì 31 gennaio 2011

Febbraio 1945. LE DONNE ITALIANE HANNO DIRITTO AL VOTO!

Il 31 gennaio del 1945 con il Paese diviso ed il nord sottoposto all'occupazione tedesca il Consiglio
dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle
donne (decreto legislativo luogotenenziale 2 febbraio 1945, n.23). Il 2 giugno del 1946 le donne
votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente ma già nelle
elezioni amministrative precedenti avevano votato risultando in numero discreto elette nei consigli
comunali.
Sui banchi dell'Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC, nove del PCI,
due del PSIUP ed una dell'Uomo qualunque.Il decreto che sarà chiamato "De Gasperi-Togliatti", poiché sostenuto dai due statisti, riconosce il voto alle donne. E questo malgrado le resistenze espresse dall'interno di entrambi gli schieramenti, riguardo all'immissione nella politica di una porzione di elettorato di cui si teme il comportamento, in quanto giudicato sprovveduto e facilmente manovrabile.

giovedì 27 gennaio 2011

IL BENE E' LA PRIMA PAROLA DELL'ETICA

Il tema delle virtù richiama all'importanza della cura di sè e della formazione del proprio essere....  Oggi molti sono disorientati. Ciò dipende dalla crisi della morale nell'epoca postmoderna. Urge un nuovo ethos per evitare il collasso sociale.
Intervista al filosofo Antonio De Re, componente il Comitato nazionale  per la bioetica.

Leggi: Le parole dell'etica

mercoledì 26 gennaio 2011

PER NON DIMENTICARE

27 gennaio: il Giorno della Memoria.

 Per sapere, per non dimenticare e per scegliere la giustizia, la tolleranza e la pace. Perchè la memoria non sia una semplice celebrazione, ma generi l’impegno ad operare nel quotidiano contro ogni forma di violenza, per costruire un mondo migliore.



Il giorno della memoria - Comunicato AIMC

martedì 25 gennaio 2011

LA VIRTU' DEL SAPERE OZIARE

“Il lavoro nobilita l’uomo, rendendolo libero”. E’ questa la vera rivoluzione che la regola di San Benedetto, Ora et labora, mise in atto sovvertendo l’antica e scontata differenza classista tra otium e negotium. Quando il primo era prerogativa della nobiltà e il secondo dannato e amaro destino per gli umili o schiavi. Una rivoluzione dal respiro lungo, che ha accompagnato nel corso dei secoli la riscoperta dell’otium quale attività nobile del pensiero, nella contemplazione della verità, delle arti e della bellezza in genere. Rendendo primaria, già nel XV secolo, la necessità a praticarlo e coltivarlo. E che oggi fa dire al professor Stefano Zamagni, docente di Economia Politica all’Università di Bologna, presidente dell’Agenzia nazionale per le Onlus, nonché consulente economico di Benedetto XVI: “Che i tempi sono maturi per vivere il negotium in funzione dell’otium“. In pratica, vivere l’otium come il fine e il negotium come lo strumento per perseguirlo....

Leggi: Le virtù dell'economia dell'ozio

Come educare noi stessi e i nostri alunni al sano ozio?











venerdì 21 gennaio 2011

I tuoi alunni sanno.... allacciarsi le scarpe?

GENERAZIONE CHE PERDE.... I SENSI

Cresce la vista, ma senza il tatto scompare la vita vera


Se è vero che il computer e Internet sono ormai elementi dell' esistenza di ciascuno di noi indipendentemente dall' età, non c' è dubbio che gli adolescenti di oggi ne siano i più coinvolti, poiché sono nati quando il mondo digitale si era ormai imposto. E vi è indubbiamente una differenza tra chi ha vissuto parte della propria vita in epoca predigitale e vi si è poi avvicinato con «timore e tremore», rispetto a chi li ha trovati nella propria culla, addirittura in una sala parto puntualmente ritmata da un computer. Se è vero che per impartire una buona educazione occorre conoscere i bisogni degli educandi, allora si impone una meditazione o un approfondimento su che cosa veramente sia un adolescente digitale. E che sia urgente farlo lo si coglie anche da una scuola, che non solo è poco attrezzata .........

Leggi: La perdita dei sensi della digital generation

           Vivere qui ed ora... nello spazio di un bit
 

mercoledì 19 gennaio 2011

DESIDERARE L'ITALIA..... Dateci una visione!

Per molti motivi oggi si parla di Italia: per la riforma federale, per la ricorrenza dei 150 anni di unità, o anche per i film al cinema che proiettano sul grande schermo verità comiche (e scomode) accanto a vari cliché, sulle varie Italie che abitano l’Italia rendendola una realtà quasi surreale. L’Italia è sempre stata una aspirazione più che un dato acquisito. Fu così per i poeti, classici, medievali o umanisti, e fu così pure per i patrioti. Un desiderio.

Nel momento stesso in cui si cessa di desiderare l’Italia, lei cessa di esistere. Per questo occorre desiderarla per riformarla....
 
Leggi: DESIDERARE L'ITALIA

venerdì 14 gennaio 2011

SCUOLA: DOVE C'E' LA LIBERTA' I RISULTATI SONO MIGLIORI

Se la scuola è libera i risultati sono migliori per tutti. Per scoprirlo è talvolta necessario aprire le finestre e osservare ciò che avviene oltre il giardino di casa. È questo il senso dell’ultimo lavoro di Giacomo Zagardo, ricercatore del­­l’Isfol (l’Istituto per lo sviluppo del­la formazione professionale dei la­voratori), che ha da poco dato alle stampe “La punta di diamante”. Il libro, spiega l’autore, è una rifles­sione qualitativa sulla configura­zione dei sistemi migliori in Euro­pa (Finlandia, Francia e Regno U­nito), quelli in grado di raggiunge­re i risultati più lusinghieri in ter­mini di apprendimento e di cre­scita personale. Risultati, ribaditi anche dalla recente classifica Ocse-Pisa in in cui questi tre stati occu­pano le posizioni di vertice, prece­dendo l’Italia. La ricerca ha anche lo «scopo di evidenziare i nodi, i criteri e gli elementi che possono essere utili a una riflessione sulla situazione educativa in Italia». ....


Leggi: Dove c'è la libertà i risultati sono migliori

giovedì 6 gennaio 2011

La BEFANA, festa dei bambini o festa del consumo?

UNA RIFLESSIONE .... ai margini della "festa della befana".
   
 Consumati dal ... CONSUMISMO. Una urgente sfida per educare le giovani generazioni    
 « Il consumismo è un orien­tamento culturale che ci viene inculcato fin dalla più tenera età. Non è un fatto natu­rale », così esordisce Erik Assadou­rian, ricercatore del Wordlwatch In­stitute, il prestigioso istituto di ricer­ca ambientale che ogni anno fa usci­re il rapporto sullo stato del pianeta, «State of the World». ... Il problema di fondo è semplice: consumiamo male, e troppo .... «Dobbiamo far sì che il consumismo diventi un tabù, qualcosa di vecchio, brutto, non 'cool'. E la sostenibilità la cultura dominante. Pena la so­pravvivenza del pianeta. E’ una sfida utopica, cambiare la cultura..... cambiare mentalità " ...

Quali percorsi educativi mettere in atto per favorire nelle giovani generazioni la conquista di buone abitudini e la cultura dell'essenzialità, contrastando l'affermarsi di una certa "cultura" odierna?

Leggi: CONSUMISMO DEMODE'